domenica 18 maggio 2008

PER I RIFIUTI DI NAPOLI E' PRONTO IL METODO CAMORRA

Marco Cedolin

Che in tema di rifiuti la classe dirigente italiana ignori perfino le nozioni più elementari è ormai cosa consaputa, per prenderne coscienza basta osservare i politici nostrani che ogni qualvolta sono costretti ad argomentare sulla questione iniziano a farfugliare cose senza senso con sul viso dipinta un’espressione beota, sulla falsariga dell’ormai “mitica” apparizione a Matrix dell’ex ministro Gasparri.
Ne consegue che in merito alla disastrosa situazione dei rifiuti napoletani, da essi stessi creata, non sappiano davvero che pesci pigliare e Silvio Berlusconi annaspi affannosamente come prima di lui aveva fatto Romano Prodi, con l’unica differenza che i mesi continuano a passare ed il nuovo governo sembra stia iniziando a perdere ogni coordinata, fino al punto da confondere la creazione di una corretta gestione della spazzatura (come avviene in tutto il mondo) con la preparazione di una missione di guerra in Afghanistan o in Iraq, magari condita da risvolti spionistici che ricordano gli anni della guerra fredda.

Il supercommissario Gianni De Gennaro si è ormai sgonfiato come un vecchio canotto, dopo avere preso coscienza del fatto che avvelenare la gente ormai consapevole degli effetti del veleno è pratica molto più difficile e sottile di quanto non lo sia farla manganellare a sua insaputa mentre sta manifestando e sembra ormai prossima la sua destituzione. Ritornerà probabilmente in sella l’immarcescibile Guido Bertolaso, che in tema di rifiuti non ha mai risolto nulla, però vanta ormai grande esperienza nella difesa dei profitti di quei “poteri forti” che nei rifiuti sguazzano a meraviglia, quasi si trattasse delle piscine adagiate nei giardini delle loro ville che proprio i rifiuti hanno contribuito a costruire.
Nel nuovo “piano” di Berlusconi, che ancora non ha compreso se il nemico da combattere sia costituito dai rifiuti o dai napoletani, sembra sarà contemplato l’uso dell’esercito che dovrebbe secondo le parole del Corriere Della Sera “gestire problemi di ordine pubblico, prevenire situazioni critiche come quelle che si stanno nuovamente acuendo, ma soprattutto partecipare direttamente al trasferimento dell'immondizia nelle discariche, bypassando posti di blocco e proteggendo uno dei profili nuovi delle possibili misure”
Proprio codesto “profilo” sembra sarà uno degli assi nella manica sfoderati dal Cavaliere che avrebbe intenzione di secretare la scelta, la destinazione e le procedure di gestione dei nuovi siti adibiti a discarica dei rifiuti. L’idea potrebbe anche funzionare ma bisognerebbe spiegargli che non è sua né tanto meno originale, dal momento che si tratta della pratica che la camorra sta portando avanti da decenni senza neppure avere bisogno dell’aiuto dell’esercito.
Sempre nel solco della stessa filosofia “camorrista” il Silvio nazionale sembra abbia anche intenzione di eliminare per mezzo di un decreto legge le procedure burocratiche per la progettazione e la costruzione di nuovi inceneritori che il Corriere, dando ennesimo sfoggio dell’incompetenza dei pennivendoli che concorrono alla sua stesura, si ostina a definire “termovalorizzatori” facendo ricorso ad un termine inesistente sia nel lemmario italiano che in quello scientifico. Idea questa forse un poco più originale, ma assai pericolosa, perché quelle che vengono liquidate superficialmente come “procedure burocratiche” sono in larga parte norme costruite per salvaguardare la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente e farne carta straccia con l’ausilio di un decreto è un modo di agire molto simile a quello della camorra che ha sempre operato in spregio di quelle stesse norme come ora il governo intende fare “legalmente”.

Nei giorni scorsi Berlusconi aveva definito il problema dei rifiuti di Napoli molto più difficile da risolvere rispetto a quello di Alitalia e di questo non c’è da stupirsi dal momento che la classe politica con le speculazioni di borsa e gli intrighi societari ha grande dimestichezza, mentre sembra non avere la benché minima idea di come andrebbero smaltiti correttamente i rifiuti.
Anziché mobilitare l’esercito non sarebbe meglio iniziare a costruire la raccolta differenziata e mobilitare un esercito di spazzini, dal momento che oltretutto le scope ed i compattatori sembrano più adatti allo scopo di quanto non lo siano i fucili ed i carri armati che sono in genere destinati ad altri tipi di “pulizie”?
Anziché costruire discariche segrete come quelle della camorra ed inceneritori illegali legalizzati non sarebbe forse meglio iniziare a praticare il riciclaggio ed il riutilizzo, approfittando dei finanziamenti miliardari che cadranno a pioggia sulla regione per costruire una realtà virtuosa che costituisca un esempio per tutto il resto d’Italia? Basterebbe semplicemente copiare gli esempi che ci vengono dall’estero, da città come San Francisco, Edmonton, Perth, anziché copiare quelli fin troppo italiani che ci vengono dalla camorra.

1 commento:

Orizzonte ha detto...

E' da qualche giorno che seguo il suo blog. Sono d'accordo con lei su molte cose. Anche questo pezzo è completamente azzeccato. Complimenti.