domenica 26 aprile 2009

SALE LA FEBBRE SUINA INSIEME AI PROFITTI DI BIG PHARMA


Marco Cedolin
Prima la SARS, poi l’influenza aviaria, infine la febbre suina. Dall’inizio del secolo l’incubo della pandemia continua a riproporsi evocando i fantasmi di un lontano passato fatto di pestilenze e bubboni marcescenti, da leggere attraverso le lenti del presente che parla il linguaggio della guerra batteriologica, degli esperimenti con virus mutanti, dei laboratori segreti all’interno dei quali gli agenti virali vengono manipolati.
Come accaduto con la SARS e con l’influenza aviaria, anche l’epidemia di febbre suina che avrebbe già fatto un’ottantina di vittime in Messico e contagiato alcune persone negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda, si manifesta fenomeno estremamente difficile da interpretare. Sia per quanto riguarda le conseguenze che l’epidemia potrebbe avere a livello mondiale, sia per quanto concerne gli intrecci politici ed economici che sempre si muovono sullo sfondo di “allarmi globali” come questo, destinati a traumatizzare pesantemente l’opinione pubblica.

Stando alle ultime notizie la situazione a Città Del Messico, dove l’epidemia avrebbe avuto inizio, risulta piuttosto grave. Le vittime accertate sarebbero 81 e le autorità hanno deciso la chiusura delle scuole e delle università, oltre alla sospensione delle messe in tutte le parrocchie cittadine a tempo indeterminato. Il Messico ha inoltre stanziato un fondo di 450 milioni di dollari per fare fronte all’emergenza.
Anche negli Stati Uniti, dove ancora non ci sono vittime ma si riscontrano 11 casi accertati di contagio, la questione sembra venire affrontata molto seriamente, dal momento che nel pomeriggio è stato dichiarato lo Stato di emergenza sanitario nel corso di un briefing convocato alla Casa Bianca per valutare l’evolversi della situazione.
La Commissione Europea ha finora negato la presenza di casi di contagio all’interno della UE, anche se alcuni casi sospetti sono stati riscontrati in Spagna e in Francia.
In Italia la Farnesina si è finora limitata a sconsigliare i viaggi in Messico e il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio ha rassicurato gli italiani dai microfoni di Radio Capital, affermando che il nostro paese ha dosi di farmaci antivirali in misura sufficiente per fare fronte a qualsiasi sviluppo dell’epidemia.

Sul fronte degli intrecci politico/economici che potrebbero nascondersi dietro l’epidemia, le ipotesi che stanno prendendo corpo, non solo sul web, sono svariate. Molti leggono nella vicenda la volontà si scatenare un’ondata di allarmismo ingiustificato, finalizzato a sostenere l’acquisto di farmaci e vaccini a beneficio del fatturato delle grandi industrie farmaceutiche. Altri mettono sotto accusa le ricerche militari sui virus nell’ambito delle quali l’epidemia di febbre suina potrebbe essere un banco di prova. Altri ancora, soprattutto negli Stati Uniti, guardano ad un’eventuale pandemia come ad un mezzo che potrebbe essere usato dal governo per imporre lo stato d’emergenza, ormai inevitabile di fronte al crollo economico che sta facendosi sempre più grave.

Senza dubbio la connessione fra le presunte pandemie (si pensi alla SARS e all’influenza aviaria) e le fortune finanziarie delle grandi industrie farmaceutiche è qualcosa di assodato al di là di ogni ragionevole dubbio. A questo riguardo risulta quanto mai interessante focalizzare per un attimo l’attenzione sulla multinazionale francese Sanofi - Aventis, presente in più di 100 paesi nei cinque continenti, che nel 2007 ha realizzato un fatturato di 27 miliardi di euro. Sanofi – Aventis risulta essere in Italia la prima azienda farmaceutica a livello nazionale, con un centro di ricerca a Milano e 5 stabilimenti (di cui uno a Scoppito in provincia dell’Aquila) sul nostro territorio ed è risultata fra le multinazionali del farmaco che maggiormente hanno incrementato i propri profitti in conseguenza dell’epidemia d’influenza aviaria. Basti pensare che nello scorso mese di aprile 2008 ha ricevuto dal governo USA un ordinativo di vaccino contro l’aviaria per il valore di 192,5 milioni di dollari.
Per una strana ironia del destino la multinazionale Sanofi – Aventis, lo scorso 9 marzo 2009 ha annunciato, tramite un comunicato stampa, la decisione d’investire 100 milioni di euro nella costruzione di un nuovo impianto per la produzione di vaccini contro l’influenza stagionale e pandemica, che verrà situato proprio in Messico, in virtù di un accordo firmato a Mexico City alla presenza del Presidente francese Nicolas Sarkozy. Nel comunicato si fa inoltre espressamente riferimento alla “preparazione a possibili pandemie influenzali.” Questo scherzo del fato non è però rimasto isolato, dal momento che neppure un mese dopo, lo scorso 2 aprile 2009, la multinazionale Sanofi - Aventis ha annunciato di avere acquistato il produttore di farmaci generici messicano Laboratorios Kendrik, con un giro d’affari annuo di 26 milioni di euro, al fine di migliorare la propria posizione nei paesi emergenti. Acquisizione che consente oggi a Sanofi - Aventis di controllare circa il 15% dell’intero mercato dei farmaci generici messicano.
Il mese di aprile 2009 non è ancora terminato e proprio a Città Del Messico l’epidemia di febbre suina ha iniziato a mietere le prime vittime, scatenando il panico fra la popolazione, resta solo da decidere se credere o meno alle coincidenze.

5 commenti:

Luka78 ha detto...

Giusta intuizione, Marco, qui c'è qualcosa che non torna.
Anche a me, come a chissà quanta altra gente, appena saputo di questa influenza mi è venuto il dubbio se fosse una "vera" influenza o una di quelle create ad arte per spargere terrore.
Diciamo che ho pensato subito ad un qualcosa di srtificiale. Poi, se diranno "scusate, ma ci è fuggito qualcosa tra le mani" oppure non diranno nulla, questo non lo so. Ma visto i tempi, sono propenso per l'artificiosità dell'epidemia.
E poi, questa coincidenza dell'iniziativa della Sanofi - Aventis, con tanto di comunicato stampa ( che giustamente hai riportato ), fa aumentare i dubbi.
E poi, certi virus che vengono manipolati dai militari, i campi di internamento in USA, le migliaia di bare, in essi depositati, pronte all'uso, ecc... non mi fanno pensare ( lo ripeto ) a nulla di naturale.

Ora vado di fretta perchè devo andare a lavorare, ma domani farò un'articolo, o ne riprenderò qualcuno dalla rete, su questa influenza.
Se non ti dispiace, vorrei mettere il richiamo a questo tuo articolo. Posso? Se non è possibile, non c'è problema.

Un saluto.

Luka78

marco cedolin ha detto...

Caro Luca,
lasciami poi il link del tuo articolo, dal momento che ho piacere di leggerlo.
Fai pure qualunque richiamo al mio, ne sarò felice.

Un caro saluto
Marco

Luka78 ha detto...

Ciao Marco, ti comunico che sul mio blog ho appena pubblicato la prima parte dell'articolo sull'influenza suina.
Clicca qui e potrai leggere.

Non è altro che un resoconto degli avvenimenti.
Per le "stranezze" su questa influenza, e per il richiamo anche al tuo articolo, scriverò la seconda parte.

A presto.

Luka78 ha detto...

Rieccomi qui, Marco, per segnalarti la seconda parte del mio articolo sull'influenza suina che ho appena postato.
C'è anche il richiamo al tuo articolo.
Clicca qui per leggerlo.

Grazie e ciao.

Luka78

marco cedolin ha detto...

Caro Luca,
ho letto l'articolo dove hai tratteggiato a 360 gradi l'ambito in cui si muove l'allarme febbre suina. Un ottimo esempio d'informazione fatta usando la testa, come in Italia ce ne sarebbe tanto bisogno.

Ciao
Marco