giovedì 25 novembre 2010

I media e la costruzione della realtà

Marco Cedolin

L’importanza dell’informazione nella nostra società contemporanea è enorme, così come spaventoso si rivela il potere concentrato nelle mani dei grandi media che gestiscono la costruzione della realtà.
Quasi tutto ciò che conosciamo e travalica le mura della nostra casa, della fabbrica o dell’ufficio in cui lavoriamo e della ristretta cerchia dei nostri amici e delle nostre conoscenze non esiste nella sua vera natura, bensì in quella in cui i media hanno ritenuto di rappresentarlo.
Una protesta, un corteo, una manifestazione, a meno che ci abbiano coinvolto personalmente, faranno parte della nostra consapevolezza solamente se l’informazione ha deciso di darcene notizia, altrimenti per noi sarà come se non fossero mai esistiti.
Un progetto come quello dell’Alta Velocità ferroviaria sarà da noi giudicato indispensabile, inutile, dannoso o strategico, in funzione dei vari giudizi che gli esperti e gli uomini politici avranno espresso attraverso i media che sono perciò in grado di filtrarli al fine di ottenere l’effetto voluto.
Se non viviamo in Valle di Susa saranno i media a svelarci l’identità e le motivazioni dei contestatori e in funzione della realtà che i media ci rappresenteranno noi li considereremo. Anarco - insurrezionalisti, provocatori, teppisti alla ricerca di ogni occasione che permetta loro di sfogare la propria violenza, oppure onesti cittadini e brave persone che pacificamente difendono la propria terra....

mercoledì 10 novembre 2010

La voragine del TAV non è solo finanziaria

Marco Cedolin
Abbiamo più volte sostenuto su queste pagine come il progetto dell'alta velocità italiana costituisca una voragine finanziaria nell'ordine degli 80 miliardi di euro, a carico del contribuente italiano, dei suoi figli e dei suoi nipoti, che saranno costretti a ripagarne i costi sprositati nel corso dei prossimi decenni. Così come abbiamo stigmatizzato a più riprese la mistificazione mediatica messa in atto da Mauro Moretti e dalla politica, con la complicità dell'informazione, nel "vendere" il TAV italiano sotto le mentite spoglie di una grande opera ormai completata, mentre, dopo la devastazione messa in atto nel Mugello, nei nodi cittadini continuano i lavori ed il "folle" progetto del sottoattraversamento dela città di Firenze non è ancora neppure iniziato.
Proprio la scorsa notte, all'interno del nodo di Bologna, dove i cantieri del TAV, gestiti dalla ditta Astaldi, stanno da anni massacrando le abitazioni dei cittadini residenti nell'adiacente via Carracci, ormai ridotte a case semi pericolanti, spesso puntellate e con estese crepe nei muri, alla voragine finanziaria si è aggiunta anche quella strutturale, sotto forma di un'enorme buca di quindici metri di diametro e tre di profondità apertasi all'improvviso all'altezza del numero civico 69.....

martedì 9 novembre 2010

Il Parlamento della paura

Marco Cedolin
I miasmi della melma mefitica in cui sta sprofondando ogni giorno di più la politica italiana emanano un lezzo insopportabile, una puzza che odora d'ideologie in avanzato stato di decomposizione, di partiti putrescenti che dopo lente agonie muoiono, per rinascere già morti, di leader o presunti tali impegnati in quelle stesse operazioni di riciclo che si guardano bene dall'applicare alla gestione dei rifiuti.
Futuro, sinistra, libertà, democrazia, valori, sono parole vuote, appiccicate alla rinfusa per ricoprire il fango delle consorterie più svariate, conscie della necessità di dover nascondere, almeno in superficie la loro reale natura. Gruppo per una migliore gestione del protettorato USA, amici alle dipendenze della BCE, progressisti per lo sviluppo delle multinazionali, futuro sulla poltrona senza doversi alzare mai e altre definizioni sui generis non garantirebbero certo grande appeal presso l'elettorato. E allora ecco una mano di vernice fresca, qualunquista, populista, perbenista, ottimista, ed il gioco è fatto. Anche un cassonetto dei rifiuti può arrivare a somigliare ad una Morgan d'epoca, ma il puzzo, quello, continua a sentirsi lo stesso.
Se non fosse per il fatto che tutti noi paghiamo e pagheremo sulla nostra pelle le conseguenze dell'azione/inazione di questa banda di cialtroni "ubriachi", intrisi di democratica libertà e costretti a destreggiarsi fra un coca party e una "ripassatina" alla esort o al transessuale di turno, si potrebbe anche cogliere il lato comico costituito da tante "scimmiette parlamentari" che si agitano in preda alla paura di non riuscire a conservare all'infinito il proprio status quo....