martedì 31 maggio 2011

La Val di Susa e il TAV

Marco Cedolin
La Valle di Susa si trova nella parte ovest del Piemonte, in provincia di Torino e le sue ultime propaggini si fondono senza soluzione di continuità con i paesi dell’hinterland occidentale del capoluogo piemontese.
Essa rappresenta un importante sbocco verso la Francia, alla quale è collegata attraverso l’autostrada A32 e la tratta Ferroviaria Internazionale Torino – Modane che utilizzano il traforo del Frejus, nonché per mezzo della statale 25 che attraversa il valico del Monginevro e della statale 24 che sale al valico del Moncenisio.
Contrariamente a quanto espresso in questi anni dai media dell’informazione, da molti uomini politici e da alcuni rappresentanti dei grandi potentati industriali e finanziari, la Valle di Susa non annovera fra i suoi problemi quello di essere, né oggi né in proiezione futura, un territorio a rischio d’isolamento con il resto del continente europeo.....

venerdì 27 maggio 2011

Guerriglia fra "moderati"

Marco Cedolin
L'aspro confronto fra i candidati di spicco ai balottaggi di domenica prossima, Pisapia e Moratti a Milano, Lettieri e De Magistris a Napoli, sta ormai travalicando i confini dello scontro politico, per entrare in quelli della guerriglia belligerante, dove agli insulti e ai colpi bassi dei giorni passati si stanno sostituendo le aggressioni fisiche, gli incendi, i pestaggi, le minacce.
A Milano vere e proprie "squadracce di picchiatori" del PD e del PDL, impegnate nell'affissione di manifesti inneggianti ai propri beniamini , si sono scontrate fra loro con furia belluina, dando origine ad una rissa, con tanto di bastonate, intervento della polizia e feriti ricoverati al pronto soccorso.
A Napoli giovedì notte è andata a fuoco la sede del comitato elettorale del candidato del Pdl Lettieri, mentre il portiere dello stabile rimaneva intossicato dal fumo......

giovedì 26 maggio 2011

Bonanni attacca i NO TAV: "Fascisti"

Marco Cedolin

La prima volta (e credo anche l'unica) che il segretario della Cisl Raffaele Bonanni venne in Val di Susa correva l'anno 2006. Nella piccola cittadina di Bruzolo la Filca Cisl, da lui capitanata, aveva organizzato un convegno, finalizzato a spiegare quanto lavoro e ricchezza avrebbero portato in dono i treni veloci.
Nulla di troppo formale, una piccola sala convegni e accanto il praticello sul quale allignavano già belli caldi i barbecue per la braciolata, offerta agli aderenti, portati in loco con un paio di pullmann.
Alla festa gradirono partecipare, benchè non invitati, almeno un centinaio di cittadini NO TAV, con le bandiere che garrivano al vento, ma i visi sorridenti e la massima attenzione a non sporcare per terra.
Quando Bonanni si apprestò a partecipare al convivio, arrivando a bordo di una lunga auto blu di quelle acquistate con i soldi delle nostre tasse, rimase oltremodo sorpreso dell'accoglienza, ma si spaventò più di quanto fosse lecito attendersi da un omone della sua stazza. Invitato a scendere ed instaurare un dibattito civile, nela sala già pronta e allestita per l'occasione, preferì dimostrarsi un "coniglio bagnato", andò in esandescenze e senza neppure aprire il finestrino, ordinò all'autista d'invertire il senso di marcia, fuggendo con l'auto che sgommando si allontano a gran velocità.....

martedì 24 maggio 2011

Una notte surreale ma senza cantieri

Marco Cedolin
Il primo assalto all'arma bianca contro la Val di Susa, per tentare di dare il via al cantiere propedeutico alla costruzione della Torino – Lione, si è svolto ed è fallito in una tiepida notte di tarda primavera, dove fra boschi, sentieri punteggiati dalle torce elettriche e vie di accesso sbarrate da robuste barricate, si respirava un'atmosfera surreale, carica di ellettricità, ma fresca come l'aria pulita che profuma di orgoglio e libertà.
La "politica" e le forze dell'ordine alle sue dipendenze, di orgoglio ne hanno invece dimostrato molto meno, compensando comunque con la fantasia. Facendo si che l'assalto sia iniziato con una proposta di "mediazione" intrisa di bonomia che ha contribuito a rendere i toni della serata ancora più surreali.
Lasciateci installare un finto cantiere simbolico, buono solo per la stampa e per non perdere i finanziamenti europei, e non useremo la forza con nessuno, sono stati, riassumendo in breve i toni della proposta succitata, partita in via ufficiale e destinata ad interlocutori ufficiosi che l'hanno respinta al mittente con il sorriso sulle labbra.....

lunedì 23 maggio 2011

TAV in Val di Susa, l’incubo ritorna, più nero che mai

Marco Cedolin
Ci sono incubi che ti svegliano nel cuore della notte, lasciandoti con il respiro corto e madido di sudore, altri che svaniscono solo al mattino, portando con sé un ricordo evanescente, altri ancora che sono incatenati l’uno all’altro come scatole cinesi, facendo si che ogni risveglio rappresenti unicamente la riproposizione dello stesso incubo da una diversa prospettiva.
Lo scellerato progetto del TAV  in Val di Susa appartiene a quest’ultima categoria e per quanto la cosa possa sembrare paradossale, i cittadini di una valle alpina che ospita all’incirca 60mila abitanti, sono costretti da ormai 20 anni a confrontarsi con una vera e propria macchina da guerra  politica, mediatica e militare, decisa a distruggere il territorio in cui vivono, contro la loro volontà , una macchina da guerra determinata a raggiungere il proprio scopo con ogni mezzo.
Non sono bastati i giudizi di tanti economisti  che hanno ribadito come l’opera in questione rappresenti un “vuoto a perdere” totalmente privo di qualunque prospettiva di ritorno economico. 
Non sono bastate le valutazioni di tecnici ed esperti ambientali che hanno messo in evidenza come una grande opera di queste dimensioni sia assolutamente insostenibile per una valle alpina già pesantemente infrastrutturizzata attraverso un’autostrada, una linea ferroviaria internazionale a doppio binario, due statali e numerose provinciali, al punto che se la si guarda dall’alto il fondovalle già oggi somiglia ad un’unica colata di asfalto e cemento.
Così come non è bastato il crollo del traffico merci , tanto su ferro quanto su gomma che da ormai 10 anni ribadisce la sterilità commerciale di questa direttrice.
Né sono bastati i rapporti dei medici, allarmati per l’aumento di ammalati e mortalità che sarà determinato dallo scavo di gallerie all’interno di montagne ricche di amianto ed uranio......

Sacerdoti del progresso

Marco Cedolin

Anche il mito del progresso come qualunque manipolazione psicologica necessita di essere costruito con cura attraverso l’uso smodato della demagogia, il condizionamento del pensiero e la creazione di suggestioni che siano in grado di influenzare l’immaginario collettivo fino al punto di farlo collimare con il disegno di coloro che gestiscono il potere.
Gli artefici della manipolazione sono costituiti da tutti quei soggetti che a vario titolo concorrono alla formazione dell’opinione pubblica. Uomini politici, economisti, sindacalisti, giornalisti, pubblicitari, banchieri, scrittori, registi, personaggi dello spettacolo, manager di azienda, filosofi, sociologi ed opinion leader di ogni genere, si trovano nella condizione di partecipare alla costruzione di un pensiero dominante che possa essere condiviso dalla maggior parte dei cittadini. Tale pensiero è imperniato per forza di cose sugli obiettivi della crescita e dello sviluppo economico e li persegue in un’ottica di progresso basata sulla costruzione delle grandi opere, poiché solamente attraverso l’applicazione di questo modello i grandi gruppi di potere sono in grado di massimizzare i propri profitti.
La colonizzazione del linguaggio costituisce il presupposto attraverso il quale è possibile suggestionare, condizionare ed indirizzare l’immaginario collettivo nella direzione voluta.....

mercoledì 18 maggio 2011

Lemmario di guerra "F" come Fosse comuni

Marco Cedolin
La loro presenza in Libia, con tanto di foto pubblicate sulle prime pagine dei giornali, era stato uno dei principali elementi  usati per screditare Gheddafi agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, durante i primi giorni della crisi libica. Le foto ritraevano in realtà un normalissimo cimitero e la notizia si era quasi subito rivelata una bufala, ma Gheddafi  era ormai assurto  nell’immaginario collettivo al ruolo di dittatore sanguinario, così come la mistificazione mediatica mirava a fare accadere.
Un paio di giorni fa le agenzie hanno iniziato a battere la notizia, oggi ripresa anche dal Corriere della Sera  con il titolo “Orrore in Siria”, del ritrovamento di fosse comuni nei pressi  della città siriana di Deraa, correlata da un breve filmato appoggiato su sul canale Youtube  ShamsNN,  gestito da non meglio identificati attivisti anti-regime.....

martedì 17 maggio 2011

Elezioni e dintorni

Marco Cedolin
Il fatto che in Sardegna il 60% degli aventi diritto si sia recato alle urne, per ribadire in maniera plebiscitaria (97% dei voti) la propria contrarietà alla costruzione di centrali nucleari o depositi di scorie radioattive sull'isola, è sicuramente l'indicazione più interessante fra quelle emerse in questa tornata elettorale.
Ma purtroppo resterà una notizia per pochi intimi, dal momento che l'informazione mainstream ha bellamente ignorato l'accaduto, preferendo proporre titoloni ad effetto aventi per oggetto improbabili svolte epocali e "cambiamenti di vento", nel tentativo di creare interesse intorno a risultati elettorali in larga parte scontati e scarsamente indicativi.
Il PDL ha segnato il passo e rischia seriamente di non conquistare nessuna delle quattro grandi città oggetto della contesa, ma tutto sommato l'emorragia di voti è stata più contenuta di quanto fosse lecito supporre a fronte di una forza politica incappata in una lunga sequela di scelte scellerate, dal ritorno al nucleare fino alla guerra in Libia, passando attraverso il bunga bunga di un leader ormai in tutta evidenza sul viale del tramonto......

sabato 14 maggio 2011

Lemmario di guerra "F" come Fatwa contro l'Italia

Marco Cedolin
Giornali e TV hanno dato ieri scarsissimo risalto al raid della Nato sulla città di Brega, nel corso del quale le bombe” umanitarie” hanno ammazzato undici  imam, che tradotto nella nostra cultura occidentale equivarrebbe a dire 11 sacerdoti, 11 preti, 11 guide spirituali, lascio a voi la scelta, che comunque prescinde per forza di cose da 11 soldati dell’esercito di Gheddafi.
I media nostrani hanno ritenuto l’accaduto un fatto trascurabile, preferendo dedicarsi  alla farsa delle elezioni, ai litigi fra “camerieri” della politica, alle esternazioni di Berlusconi ed a quelle dei suoi detrattori, continuando a far finta che l’Italia non sia in guerra e non stia contribuendo a massacrare la popolazione civile, in Libia, a due passi da casa nostra.....

venerdì 13 maggio 2011

L’autista che guida con i gomiti e la politica che guida senza mani

Marco Cedolin
Sta tenendo banco sul sito di Repubblica il video dell’autista di autobus della Cotral che guida nel traffico di Roma aiutandosi con i gomiti, perché impegnato in un tete a tete con ben due cellulari, probabilmente aspirando al ruolo di testimonial nella prossima campagna pubblicitaria dello smart phone di turno.
Indignazione da parte di tutti per l’accaduto, compresa la presidente della regione Polverini che promette l’indagine del caso e ventila severe sanzioni nei confronti dell’autista acrobata. Indignazione, più che giustificata, per il rischio cui sono stati sottoposti i passeggeri, gli automobilisti ed i pedoni, trovatisi malauguratamente sulla strada dell’autobus guidato con tecnica circense, anche se fortunatamente non si è verificato alcun incidente.
A scanso di ogni equivoco teniamo a precisare che riteniamo giusto stigmatizzare l’episodio ed impedire almeno in futuro che il martellare della pubblicità induca a comportamenti ad alto rischio chi, nel corso del suo lavoro è responsabile della vita delle persone.
Questo convincimento però non c’impedisce di mettere in evidenza il bizzarro modo di preoccuparsi dell’incolumità dei cittadini, ostentato dalla politica e dal circo dell’informazione in questo paese…..

martedì 10 maggio 2011

Lemmario di guerra "B": Bombe sul bunker

Marco Cedolin
La missione “umanitaria” dei volenterosi, abbandonato qualsiasi  residuo pudore, sta trasformandosi ogni giorno di più in un caccia all’uomo senza quartiere, cui fanno da corollario bombardamenti  a tappeto sulla città di Tripoli, nel  tentativo  di eliminare fisicamente Gheddafi e annientare la capacità di produrre informazione, da parte del governo libico.
Non è un caso che gli ultimi bombardamenti della NATO abbiano colpito la sede della televisione di stato e dell’agenzia ufficiale di stampa Jana, oltre alla sede dell’alta commissione per l’infanzia e al fantomatico bunker del Raiss.
Il bilancio parla di quattro bambini feriti, due dei quali in modo grave, mentre i vertici militari alleati sembrano ventilare l’ipotesi che perfino Gheddafi  possa essere rimasto ucciso nel corso dei bombardamenti, affermando per bocca del brigadiere generale Claudio Gabellini che la NATO non avrebbe alcuna prova che Gheddafi sia ancora vivo.....

lunedì 9 maggio 2011

Applausi alla Thyssen

Marco Cedolin
La congrega d’industriali prenditori che fa capo ad Emma Marcegaglia ,  non perde mai occasione per dare sfoggio delle proprie “qualità”, arrivando a distinguersi anche per la grettezza d’animo, oltre che per la natura parassitaria arrogante e piagnucolosa esternata regolarmente ad ogni convegno.
Gli applausi tributati ieri dall’assemblea di Confindustria all’ad  della Thyssenkrupp, condannato ne l processo, per il rogo nello stabilimento di Torino che costò la vita  a 7 operai, arsi vivi nel tragico incendio del 6 dicembre 2007, rappresentano senza dubbio il gradino più basso finora toccato, da una confraternita autoreferenziale e dispotica, abituata a “fare impresa” fidando sugli “aiutini” statali e la compiacenza di una magistratura quasi sempre disposta a chiudere un occhio di fronte al potere economico…..

giovedì 5 maggio 2011

Lemmario di guerra "G": Gruppo di contatto

Marco Cedolin
Lo chiamano “gruppo di contatto” ed altro non è che il braccio politico dell’Alba dell’Odissea, riunitosi stamani in quel di Roma, sotto la guida di Hillary Clinton,  per fare il punto della situazione, decidere le prossime mosse e delineare i contorni della nuova Libia, così come l’occidente gradisca che siano.
A fare da portavoce e cameriere, come naturale che fosse presentandosi nella parodia come il padrone di casa, è stato il ministro Frattini che ha illustrato la situazione attuale, le decisioni prese e le prospettive future, facendo ricorso al suo ricco bagaglio di fantasia visionaria e all’innata capacità, propria dell’animale politico, di mentire spudoratamente, pur continuando ad ostentare una calma serafica, anche quando disquisisce di morti ammazzati e paesi devastati.
Frattini ha parlato di un piano Marshall che dovrebbe servire a ricostruire in Libia quello che già c’era, ma è stato distrutto, affinché diventasse  necessario ricostruirlo.....

mercoledì 4 maggio 2011

Lemmario di guerra "M" come Mozioni e tarallucci

Marco Cedolin
Il vino lo berranno tutti insieme una volta finita la tornata elettorale.
Si è finalmente conclusa, dopo circa una settimana la penosa pantomima che vedeva Unberto Bossi minacciare la caduta del governo, se gli aerei italiani non avessero smesso di bombardare la Libia e Berlusconi scusarsi, per non avere interpellato il Senatur, prima di obbedire agli ordini di Obama. Lasciando quasi intendere che il governo italiano avesse voce in capitolo in materia e potesse permettersi di mettere in discussione le decisioni prese a Washington.
Lega e PDL hanno sottoscritto ed approvato una mozione di comodo  nella quale si afferma che i bombardamenti avranno termine, quando e se la cosa risulterà di gradimento agli alleati e alla Nato. Si pontifica a vanvera sulla necessità di perseguire una qualche mediazione.....

martedì 3 maggio 2011

Lemmario di guerra "T" come T-Shirt e souvenir

Marco Cedolin
Per una volta non parliamo di Libia, Gheddafi è ancora vivo, nonostante i volenterosi stiano sterminandogli la famiglia e Barack Obama sembra avere trovato altrove i consensi necessari  per la sua rielezione.
Il morto è Osama Bin Ladin, o se preferite la sua proiezione metafisica, assassinata dai ghostbusters dei Seals con un proiettile d’argento, piazzato  con tale cura che anche lo spirito più insofferente agli inviti di Melinda Gordon si vedrebbe costretto a “passare oltre” senza emettere un solo afflato.
I souvenir non sono residui ectoplasmatici rimasti impigliati sulla “soglia”, bensì ogni genere di oggetto (proiettili, pezzi dell’elicottero abbattuto, residui di polvere magica e attrezzature assortite) presente nell’area in cui sarebbe avvenuta l’incursione degli eroici soldati americani.
Oggetti  che le cronache dei giornali ci raccontano andare a ruba, nonostante la severa sorveglianza militare cui è sottoposta l’intera area.
Le T-Shirt sono invece il terminale di un fiorente business commerciale che sta popolando in queste ore eBay....

In morte di un ologramma

Marco Cedolin
Gli “eroici” Navy Seals americani hanno ucciso Osama Bin Ladin, l’inafferrabile icona del terrorismo olografico internazionale, l’ectoplasma più ricercato del pianeta, fin dai tempi dell’autoattentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001, riguardo al quale lui stesso, quando ancora possedeva una dimensione corporea, aveva più volte ribadito la più completa estraneità.
La “sconvolgente” notizia campeggia in formato maxi lusso sulle prime pagine di tutti i media, con una tale ridda di foto, articoli, retrospettive, precognizioni, indiscrezioni e valutazioni dotte, da tenere impegnato il lettore almeno per qualche settimana, sempre che si legga di buona lena e senza troppe distrazioni.
Ci sono i racconti concernenti i risvolti dell’operazione militare di grande prestigio ed estrema difficoltà, perché ammazzare un ectoplasma non è una passeggiata che s’improvvisa così su due piedi.
C’è la narrazione della sepoltura del “corpo” in mare, secondo le modalità del rito islamico, dal momento che quando si ammazza un ologramma non occorre attendere qualche giorno prima di fargli il funerale, anzi si può procedere perfino in anticipo rispetto all’assassinio e sei poi il rito islamico prevede tutt'altra cosa in fondo poco importa.....

lunedì 2 maggio 2011

Lemmario di guerra "B" come Bambini ammazzati

Marco Cedolin
Avevano iniziato la guerra motivando le bombe, con la necessità di salvare la vita dei ribelli libici che Gheddafi stava massacrando senza pietà, pur senza avere mai fornito alcuna prova che questo stesse accadendo veramente.
La stanno portando avanti sterminando la famiglia di Gheddafi, un figlio e tre nipotine di pochi anni d'età ammazzate la scorsa notte, nel tentativo di eliminare fisicamente il Raiss e nascondere l'ormai evidente fallimento "dell'Alba dell'Odissea".
Di fronte alla notizia della strage i ribelli di Misurata (quelli che l'ONU difende) sono scesi in strada suonando i clacson e festeggiando, mentre anche a Bengasi gli amici della democrazia sparavano fuochi d'artificio....