Marco Cedolin
Le conseguenze del disastroso terremoto, di magnitudo 7,8 gradi della scala Richter che ha devastato il sud ovest della Cina non sono ancora conosciute nella loro interezza.
Il panorama tratteggiato dalle prime notizie che arrivano dalla regione racconta un’ecatombe di proporzioni immense che sembra continuare ad aggravarsi con il passare delle ore.
Oltre 8700 morti e 10.000 feriti nella sola provincia di Sichuan dove è stato individuato l’epicentro del sisma. Almeno 900 studenti sono stati sepolti nel crollo di un liceo di Dujiangyan, altri 8 edifici scolastici sono crollati seppellendo gli studenti, due importanti impianti chimici nello Shifang sono rovinati al suolo travolgendo centinaia di dipendenti e liberando nell’ambiente 80 tonnellate di ammoniaca.
Un’area di 1,3 milioni di chilometri quadrati, popolata da circa 180 milioni di persone, (un decimo dell’intera popolazione cinese) altamente antropizzata e ricca d’infrastrutture industriali e civili è stata pesantemente colpita dal movimento tellurico, scoprendosi estremamente vulnerabile anche in virtù della presenza di un grandissimo numero d’impianti ed opere ad altissimo rischio nell’eventualità di una catastrofe naturale.
La diga delle Tre Gole, soprannominata “la Grande Muraglia” del terzo millennio, inaugurata nel mese di giugno 2006 ma ancora in fase di completamento, che sbarra il flusso del fiume Yangtze
nella provincia dello Hubei, non lontana dall’epicentro del sisma, sembra non abbia subito gravi conseguenze a fronte del movimento tellurico e se confermata si tratterà di una notizia estremamente confortante, in quanto nel caso l’infrastruttura fosse stata lesionata le conseguenze avrebbero potuto rivelarsi catastrofiche.
La diga è infatti collocata sopra ad una faglia ed è pertanto soggetta ad un grave rischio sismico. Rischio che secondo gli esperti sismologici potrebbe essere amplificato dall’enorme peso dell’invaso che sarebbe in grado di alterare gli equilibri geostatici dell’intera regione, aumentando il pericolo di devastanti terremoti.
Già il 20 novembre del 2005 una scossa di terremoto di grado Richter 5,7 aveva colpito la regione dello Jiangxi dove sorge la diga causando 15 vittime e la distruzione di migliaia di case.
Numerosi esperti internazionali hanno a più riprese sollevato pesanti interrogativi riguardo all’eventualità che un’opera ciclopica come la diga delle Tre Gole, con un invaso di 1084 kmq della lunghezza di oltre 600 km possa essere in grado di compromettere gli equilibri di un’area già ad alto rischio sismico, mettendo oltretutto in evidenza come nel malaugurato caso di un cedimento strutturale dell’immensa diga si determinerebbe un disastro di proporzioni gigantesche, superiori a quelle di un bombardamento nucleare, in grado di portare alla morte oltre 100 milioni di persone.
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