domenica 3 marzo 2013

Allarme salari, ma con il silenziatore

Marco Cedolin
Tutti i quotidiani ed i TG stanno oggi rilanciando un rapporto dell'Istat concernente i salari italiani.
Stando al rapporto in oggetto, la retribuzione media oraria per i dipendenti italiani a tempo pieno, risalente al 2010, con 14,5 euro l'ora, sarebbe leggermente superiore alla media europea della UE a 27 e leggermente inferiore a quella dei paesi euro e ci collocherebbe al dodicesimo posto fra le nazioni dell'Europa. Inferiore del 14.6% rispetto a quella della Germania, del 13% rispetto alla Gran Bretagna, dell'11% rispetto alla Francia, di quasi il 50% rispetto alla Danimarca e di circa il 30% rispetto all'Irlanda . Ma del 25,9% superiore rispetto alla Spagna e infinitamente più alta di Romania, Bulgaria, Lettonia e Lituania.....


Si potrebbe insomma concludere che l'Italia va maluccio, ma ci sono molti che stanno peggio di noi e non è il caso di farne una tragedia. Se non fosse che i media italiani nel dare la notizia sembrano essersi dimenticati di mettere in evidenza un piccolo particolare.
Il rapporto dell'Istat in oggetto fa riferimento alla retribuzione lorda, non alla cifra netta che realmente percepisce il lavoratore, falsando in maniera profonda il senso del confronto.

L'Italia con una pressione fiscale ufficiale del 45%, fra i 27 paesi dell'Unione europea è seconda solamente alla Danimarca e alla Svezia, con circa 5 punti percentuali in più della media europea. Per cui la retribuzione media di un lavoratore italiano è di gran lunga inferiore alla media europea, con distacchi assai più marcati rispetto a quelli evidenziati dal rapporto Istat.

L'Italia insomma va più male che maluccio, quasi tutti vanno molto meglio di noi, tranne qualche caso come gli ex paesi dell'Est che meriterebbero un'analisi a parte.

Nessun commento: