giovedì 23 febbraio 2012

Mala tempora currunt

Marco Cedolin
Ogni tramonto brumoso porta in dono un poco di malinconia e quando a tramontare non è una giornata, ma un “mondo” così come lo avevamo conosciuto, l’accento malinconico si fonde con un senso d’inquietudine impossibile da dissimulare. Questa Italia ormai deprivata di qualsiasi dignità, che si trascina incespicando nel fango, ha un che di patetico che infonde nell’animo una sensazione di tristezza infinita. Così come triste ed angosciosa, risulta la penosa agonia del sistema neoliberista, che arranca verso la terza guerra mondiale, nella speranza che possa costituire il mezzo attraverso il quale riuscire a sopravvivere qualche giorno di più.
Malinconioso è il pellegrinaggio del barbogio Napolitano in terra di Sardegna, dove il garante della mangeria di corte si ritrova a ricevere bordate di fischi, mentre caracolla attraverso la callaia dell’umore popolare.
Povero di spirito, ma ricco nel portafogli, si manifesta il bargello Manganelli, costretto a discettare in quel della Camera, intorno ad un terrorismo che non c’è, ma la cui esistenza diventa indispensabile per giustificare il suo stipendio nell’ordine dei 621 mila euro l’anno…..

lunedì 13 febbraio 2012

Papademos condanna a morte la Grecia

Marco Cedolin
Mentre Atene brucia nel fuoco della protesta popolare, un parlamento incartapecorito, capeggiato da un banchiere di scuola statunitense approva il nuovo pacchetto lacrime e sangue imposto da Bruxelles e di fatto condanna la Grecia ad un futuro di miseria progressiva, che andrà ad innescarsi in senso peggiorativo sulla già drammatica situazione attuale.
Con 199 voti a favore e 79 contrari il parlamento greco, prono al diktat della mafia finanziaria europea, ha dispensato ai cittadini una bastonata senza pari che fra le altre cose comporterà una diminuzione del 20% del salario minimo garantito, una raffica di nuovi licenziamenti (che si sommeranno ai precedenti) un taglio delle pensioni, un ulteriore ridimensionamento del servizio sanitario e degli ospedali, oltre alla dismissione di sempre ulteriori quote del patrimonio statale….

giovedì 2 febbraio 2012

Monti in TV, che monotonia

Marco Cedolin
L’usuraio al timone dell'Italia deve considerarsi particolarmente telegenico, a giudicare dalla quantità di comparsate sul piccolo schermo delle quali si rende regolarmente protagonista. Comparsate che se in Italia esistessero ancora un governo ed un’opposizione (sia pur di facciata) avrebbero provocato un profluvio di polemiche, laddove invece le lezioni in TV del professor Monti vengono accolte con acquiescente bonomia.
Nel corso dell’ultimo show televisivo, in quel di Matrix su Canale 5, il banchiere filosofo ha pensato bene d’iniziare a preparare la strada per lo smantellamento del mondo del lavoro (o meglio di quello che ne resta) prossimo venturo, scagliandosi in una filippica contro il posto fisso, come già avevano fatto in molti (con qualche eccellente eccezione) prima di lui negli anni passati.
“I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide”. Sono state le parole con le quali ha sintetizzato il concetto che la precarietà dovrebbe essere accettata di buon grado dai giovani (i meno giovani ormai sono caduti in un oblio senza fondo come se a 40 anni l’unica prospettiva praticabile fosse quella del suicidio), in qualità di sfida elettrizzante, dispensatrice di adrenalina e gioia di vivere…..