Probabilmente la colpa di quanto é
accaduto va equamente ripartita fra la peperonata imprudentemente
consumata a tarda notte e lo shock patito poche ore prima
nell'immaginare altri sette anni in compagnia di Napolitano.
Sorvolando sulle cause scatenanti, l'incubo é stato comunque di
quelli dai quali non riesci a svegliarti e continui a sudare quasi ti
trovassi dentro ad una sauna.
Come nella miglior tradizione onirica,
levitavo ad un paio di metri da terra nei pressi del traguardo della
maratona di Boston, proprio mentre due esplosioni squarciavano la
calma e tutto intorno a me dirompeva un caos composto di urla,
ambulanze e soccorritori. Istintivamente facevo per allontanarmi, ma
senza successo, dal momento che era come fossi inchiodato sul posto.
Nel volgere di pochi minuti, o forse ore, tutto intorno a me era
diventato un'immensa TV, dove in una cacofonia priva di senso,
annunciatori di ogni razza e colore parlavano di un'America sotto
attacco, di un nuovo 11 settembre, dell'interdizione al volo dello
spazio aereo di Boston e di tutte le maggiori città americane, di
altre esplosioni e bombe recuperate un po' dappertutto prima che
esplodessero....