L'Osservatorio presieduto da Mario
Virano aveva fatto il proprio dovere, consistente nel partorire un
nuovo progetto di TAV fra Torino e Lione che, sia pur ad obtorto
collo, venisse approvato dalla maggioranza delle amministrazioni
comunali interessate (e non) dalla futura opera, ma il redivivo TAV
continuava comunque a restare una linea di pennarello tracciata sulla
carta.
Alla fine del 2009 la Val di Susa era
ancora quella sorta di "territorio inviolabile" che quattro
anni prima aveva respinto l'alta velocità attraverso una sommossa
popolare e da allora nessuno aveva più osato mettere in campo azioni
che fossero in qualche modo collegate al TAV.
Mario Virano aveva fatto ripartire il
progetto Torino - Lione sotto l'aspetto procedurale e burocratico, ma
doveva sapere come realmente avrebbe reagito nei fatti la popolazione
della Val di Susa ad un ritorno del TAV.
Per raggiungere questo scopo, nei primi
giorni del 2010 venne avviata una campagna di sondaggi....