Probabilmente la colpa di quanto é
accaduto va equamente ripartita fra la peperonata imprudentemente
consumata a tarda notte e lo shock patito poche ore prima
nell'immaginare altri sette anni in compagnia di Napolitano.
Sorvolando sulle cause scatenanti, l'incubo é stato comunque di
quelli dai quali non riesci a svegliarti e continui a sudare quasi ti
trovassi dentro ad una sauna.
Come nella miglior tradizione onirica,
levitavo ad un paio di metri da terra nei pressi del traguardo della
maratona di Boston, proprio mentre due esplosioni squarciavano la
calma e tutto intorno a me dirompeva un caos composto di urla,
ambulanze e soccorritori. Istintivamente facevo per allontanarmi, ma
senza successo, dal momento che era come fossi inchiodato sul posto.
Nel volgere di pochi minuti, o forse ore, tutto intorno a me era
diventato un'immensa TV, dove in una cacofonia priva di senso,
annunciatori di ogni razza e colore parlavano di un'America sotto
attacco, di un nuovo 11 settembre, dell'interdizione al volo dello
spazio aereo di Boston e di tutte le maggiori città americane, di
altre esplosioni e bombe recuperate un po' dappertutto prima che
esplodessero....
Urlavo con quanto fiato avevo in gola
che le esplosioni erano state solamente due, si trattava di ordigni
artigianali composti da una pentola a pressione imbottita di
esplosivo, un attentato sicuramente grave ma di piccolo cabotaggio.
Che senso aveva evocare l'11 settembre, parlare di America sotto
attacco ed interdire gli spazi aerei? Sarebbe stato come se dopo
l'attentato alla scuola Morvillo di Brindisi si fossero alzati in volo i caccia
in tutta Italia. Ma più urlavo, più mi rendevo conto che nessuno
poteva ascoltarmi.
Nel frattempo l'intero cielo veniva
occupato dal faccione di Obama che ribadendo come l'America intera si
trovasse sotto attacco, assicurava alla popolazione che i colpevoli
di quanto accaduto sarebbero stati al più presto individuati e
catturati, dovunque fossero e dovunque avessero intenzione di andare.
Adesso gli schermi erano migliaia e su
ciascuno di essi scorrevano fotogrammi indistinguibili uno dall'altro
nella loro uniformità. Una miriade di persone con uno zaino ed un
cappellino, tutti potenziali attentatori, ma anche no, tutti
colpevoli e tutti innocenti, visi che si sovrapponevano a visi e poi
ancora ad altri visi.
Finalmente ero riuscito a muovermi,
levitavo sempre alla stessa altezza ma andavo in giro per la città.
Dagli schermi che costituivano il mio cielo le annunciatrici davano
notizia del fatto che gli attentatori erano stati individuati. Si
trattava di due ragazzi ceceni, il più grande di 26 anni era stato
ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia, suo fratello minore di
19 anni, pur ferito era riuscito a fuggire.
Non riuscivo ad evitare di domandarmi
per quale ragione due ragazzini "modello", residenti negli
USA fin dalla tenera età, ben integrati e con buoni percorsi
scolastici, avrebbero dovuto trasformarsi in attentatori stragisti.
Possibile che fossero davvero loro? Possibile che dietro
all'attentato non ci fosse qualcosa di più complesso ed articolato?
Adesso la città aveva completamente
cambiato aspetto, c'era il coprifuoco, tutti i negozi erano chiusi,
la metro era bloccata, i trasporti pubblici fermi, i cittadini
asserragliati in casa come dopo un bombardamento nucleare. Le strade
erano invase da migliaia di militari e poliziotti, mezzi pesanti
dell'esercito setacciavano la città, ovunque si potevano scorgere
blindati, torrette equipaggiate con mitragliatrici pesanti, uomini in
armi in assetto da guerra.
Ma non stanno cercando un ragazzino di
19 anni ferito? Che senso potrà mai avere lo schiermanto di un
esercito sufficiente ad invadere un piccolo stato africano, se
l'intento é quello di arrestare un ragazzino? Ed i blindati, i mezzi
da guerra, le mitragliatrici, il coprifuoco? Continuavo a
domandarmelo ed a sudare, ma i cittadini non dicono nulla? Nessuno si
pone queste domande? A nessuno pare strano?
Adesso lo hanno trovato, nascosto
dentro ad un giardino, la TV chiama a raccolta il popolo in un canto
liberatorio. Ed il popolo risponde, esce dalle case ed invade gioioso
le strade, sventolando le bandiere a stelle e strisce ed inneggiando
ai militari ed alla polizia che hanno catturato il ragazzino. Ritorna
anche il faccione di Obama, l'America ha saputo superare la dura
prova alla quale é stata chiamata ed ha vinto, dimostrando che non
cederà mai al terrore!
Ma si trattava di due pentole esplosive
e di due ragazzini, non di un atacco nucleare russo o cinese,
continuo a ripetere al cuscino stropicciato che ha sostituito il
faccione di Obama, e probabilmente i colpevoli non erano neppure
loro, ma fortunatamente anche Boston sta ormai svanendo in una
dissolvenza e finalmente sono sveglio.
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