venerdì 6 agosto 2010

Impiegati, quasi disoccupati

Marco Cedolin

La classe politica in versione estiva, tarantolata dalla canicola e dalla necessità di giustificare in qualche maniera la propria esistenza, non può concedersi all'inanità sotto all'ombrellone, senza fare parlare di sè, magari rischiando d'imborghesirsi fra un festino alla coca, una gita in barca e una puntata a Montecarlo.
Il rischio sarebbe quello di palesare impietosamente la propria inutilità, simile a quella di un vecchio scarpone bucato buono solo per il cassonetto.
 Così, stoicamente ed ostentando grande spirito di sacrificio, incuranti del solleone, i mestieranti della politica si stanno prodigando nel mettere in scena quasi giornalmente tragedie, scontri cruenti, duelli all'ultimo sangue e colpi di scena degni dei thriller più efferati.
L'ex di un pò di tutto Gianfranco Fini pugnala alla schiena il proprio mecenate, mentre Berlusconi, morituro gli urla “tu quoque Gianfranco fili mi”. Il PDL trasformatosi per l'occasione in una Duma di ferro procede ad espellere l'attentatore in una maniera che ricorda da vicino l'epurazione del “povero” Turigliatto da Rifondazione Comunista, durante la prima crisi del governo Prodi....
Bersani invoca le elezioni anticipate, pur sapendo di essere a capo di un'armata Brancaleone in caduta libera ormai da tempo immemorabile.
 Casini si manifesta pronto a difendere Fini anche con il proprio corpo, sempre che la situazione gli consenta di farlo senza spettinarsi, mentre Nichi Vendola si propone come l'uomo adatto per rifondare una sinistra che a furia di rifondazioni è diventata un oggetto sconosciuto privo di qualsiasi coordinata ed utilità.
In molti auspicano la nascita di un governo tecnico capeggiato da qualche industriale o qualche banchiere.
Bossi e Berlusconi (ripresosi dalla coltellata molto più in fretta che dall'impatto con la statuetta del Duomo) assicurano che si andrà avanti così, con le riforme. Gasparri minaccia le elezioni, La Russa si manifesta distratto, poiché  ha appena preso coscienza con rammarico del fatto che il suo partito possedeva una casa a Montecarlo, riguardo alla quale non gli era stato detto nulla, e così non si fa dal momento che in politica si divide in parti uguali.
Di Pietro insolitamente sembra più calmo del solito, mentre Beppe Grillo annuncia che in caso di elezioni scenderà in campo anche lui.


Ad un'occhiata superficiale la situazione potrebbe apparire esplosiva e prodromica di stravolgimenti epocali per il paese.
Se non fosse per il piccolo particolare che questi signori non governano già oggi più nulla, né potrebbero proporsi per governare in futuro alcunché. Non potrebbero fare riforme e legiferare su temi importanti, dal momento che non possiedono più la sovranità per permetterselo. Non possiedono neppure più l'autorità per dettare una manovra finanziaria, dal momento che a partire da quella attuale questo compito è di esclusiva competenza della UE. Tutte le decisioni riguardanti il futuro del nostro paese vengono prese altrove e prescindono da un parlamento composto esclusivamente da impiegati che a breve termine rischieranno di perdere il loro posto di lavoro, per trasformarsi in disoccupati “di lusso” che certamente riusciranno a riciclarsi in maniera conveniente fra le pieghe dei possedimenti dei loro padroni.
Per ora l’importante è che riescano a dimostrarsi dei buoni attori, che si accapigliano fra loro senza soluzione di continuità, per cambiare le sorti dell’Italia, e producano tanto fumo da riuscire a nascondere alla vista dei più, coloro che a Bruxelles le sorti dell’Italia le stanno cambiando davvero, senza neppure doversi premurare di chiedere il permesso agli italiani.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Marco,

tu scrivi:

"L'ex di un di tutto Gianfranco Fini pugnala alla schiena..."

Ahi, ahi, "po'" si scrive con l'apostrofo, non con l'accento! E` un troncamento.

Poco male. Al televideo (che tu non vedi perche` il televisore ti guarda in cagnesco :-)) un giorno hanno scritto "Pò" per indicare il fiume...!

Hai notato che ora va di moda il "punto" alla fine dei titoli e/o dei sottotitoli? Li trovi dappertutto, sui siti Internet, alla Tv, nella pubblicita`... Bene, siamo nella fase dell'ignoranza di ritorno, che si somma a quella di andata cui la scuola non ha posto rimedio.

Non commento l'articolo perche` la cronaca (e, peggio ancora, i retroscena) di quel che fanno i politici mi provoca l'orticaria. Cosa che voglio assolutamente evitare.

Ciao.

-- Michele

marco cedolin ha detto...

Caro Michele,
hai perfettamente ragione, ma vai un po'a dirlo al mio telefonino, con la tastiera dai tasti piccolissimi che ci vorrebbe un fachiro quando scrivi un articolo :-)

Quella italiana secondo me è una bellissima lingua. Purtroppo, come hai sottolineato tu, ogni giorno viene violentata da quello stesso giornalismo che dovrebbe esserne corretta espressione.
Se poi voltiamo lo sguardo in direzione della scuola, c'è veramente da rimanere imbarazzati....

Albatros ha detto...

Ciao Marco,
ho letto quanto scrivi con attenzione, ed alla fine essendo giunto alla conclusione che forse nelle vacanze mi sono perso qualche cosa, ho deciso di intervenire e chiedere... Inoltre, sono il primo che incoraggio mia figlia a "chiedere" quando non capisce, quindi se poi io non lo faccio, che esempio le dò? ( è giusto l'accento? Mi copro il capo di cenere, appartengo a quella categoria che pur non volendo far del male, violenta quotidianamente la lingua italiana). Dunque, scrivi riferendoti ai politici di professione che :"Se non fosse per il piccolo particolare che questi signori non governano già oggi più nulla, né potrebbero proporsi per governare in futuro alcunché.(...) Non possiedono neppure più l'autorità per dettare una manovra finanziaria, dal momento che a partire da quella attuale questo compito è di esclusiva competenza della UE" , l'Unione Europea ha oggi questo potere? Ero fermo che stabiliva i paramentri finanziari che ogni singolo stato deve rispettare, lasciando poi la decisione di come intervenire localmente . Cosi come per altre leggi, non mi risulta, almeno non percepisco, questa integrazione cosi profonda. Anzi, vedo che i ns. parlamentari legiferano, emanano leggi ad at personam - ad aziendam ecc... .

Complimenti per il blog, nel mio "navigare distratto" ha catturato la mia attenzione.