Sta insediandosi proprio in queste ore il nuovo governo di occupazione, presieduto da Mario Monti, novello Presidente del Consiglio con delega al ministero dell'Economia e composto da 16 ministri, rigorosamente tecnici.
Tutti, Monti compreso, mai eletti dagli italiani e deputati a portare avanti un programma di governo imposto nei dettagli dalla BCE e mai sottoposto al vaglio degli elettori, che a suo tempo votarono i programmi di Berlusconi e Veltroni, di natura profondamente diversa, se non antitetica, rispetto a quello che verrà realizzato nei prossimi mesi.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che non si tratta di un ribaltone, bensì di un'azione estremamente più grave, consistente nell'esautorare completamente il popolo dal diritto di scegliere chi lo governerà e sulla base di quale programma espliciterà il proprio mandato.
In tutta evidenza chiaro non lo è dal momento che i cittadini e le cosidette parti sociali, anzichè trovarsi in strada con il forcone, sono comodamente seduti a guardare la TV o impegnati a tentare di conquistare la benevolenza del nuovo padrone, ragione per cui ci sembra giusto constatare la morte cerebrale intervenuta per asfissia del mito della democrazia.
La lista dei ministri scelti da Monti, che in queste ore sta tenendo banco su giornali e TV, risulta molto oculata e dimostra chiaramente come ci si trovi davanti ad un progetto costruito nel tempo con cura certosina e non certo ad una squadra improvvisata dal professore nel corso dell'ultimo paio di giorni....