sabato 16 febbraio 2008

COMPRA UN POSTO IN PRIMA FILA

Marco Cedolin

Quella venuta in mente ad Alberto Perino, uno dei valsusini più fantasiosi e tenaci fra i molti che si oppongono al TAV e non sono mai stati sfiorati dall’idea di pentirsi, è un’idea geniale di quelle destinate a lasciare il segno. Lo si è potuto evincere fin da subito constatando come la Valle NO TAV che molti avrebbero voluto ormai “addomesticata” sia tornata a fare parlare di sé sulle prime pagine dei giornali e sui “telebugia” nazionali, per approdare perfino alla TV francese, lasciando basita buona parte della classe politica italiana che non brilla certo in quanto a fantasia.

La proposta fatta ai 32.000 cittadini della Valle di Susa che la scorsa estate hanno firmato il documento di contrarietà al TAV, ma anche a tutti coloro che quel documento non hanno potuto firmarlo è quella di acquistare 1 mq della loro Valle nei territori che dovrebbero essere oggetto dei cantieri per la costruzione dell’opera.
Quando arriveranno le ruspe migliaia di proprietari potranno così concretamente esercitare il diritto legale di opposizione a qualunque decreto di esproprio o di occupazione temporanea che dovrà essere notificato, stando alla legislazione attuale, ad ogni singolo proprietario, dilatando in questa maniera a dismisura i tempi di costruzione dell’opera.

La genialità dell’operazione come si può ben comprendere va però molto al di là dell’aspetto meramente burocratico, in quanto dischiude nuovi orizzonti di lotta legale e non violenta che sono in grado di mettere in crisi l’arroganza dei poteri finanziari e politici che prevaricano sistematicamente i cittadini. Cittadini che difendono la propria terra ed il proprio futuro con i denti diventando simbolicamente proprietari di una parte infinitesimale di quel territorio che la mafia del cemento e del tondino intende cementificare, inquinare, violentare e distruggere.

Immaginate se tutte le centinaia di realtà che in Italia stanno lottando contro le nocività facessero propria l’idea di Alberto Perino. Se tutti coloro che lottano contro il TAV, gli inceneritori, le discariche, le centrali a carbone e turbogas, le nuove autostrade, i rigassificatori ed ogni altra grande opera attraverso la quale verrà devastato il territorio in cui vivono, decideranno nei prossimi mesi di acquistare collettivamente porzioni dei terreni sui quali dovrebbero sorgere questi mostri.

La Valle di Susa, dove i cittadini hanno iniziato ad acquistare “un posto in prima fila” può essere il preludio di tanti nuovi palcoscenici quanti i politici immersi fra i sondaggi della campagna elettorale neppure possono immaginare.
Una cosa è certa, si tratterà comunque di uno spettacolo da non perdere per nulla al mondo e le adesioni, prima ancora che il progetto sia partito ufficialmente sono già svariate centinaia.

Pochi pentiti ma molti in prima fila!

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