Marco Cedolin
I giornali di questa Italia pre elettorale somigliano in maniera sorprendente alle pagine della Gazzetta dello sport durante i caldi mesi estivi, quando il campionato è fermo e solamente le notizie di calciomercato, spesso abbondantemente condite di fantasia, riescono a garantire un minimo di tiratura grazie ai tanti che amano berle fresche per stemperare gli effetti della canicola.
Il PD di Walter Veltroni con sulla maglia lo sponsor di Confindustria e il PDL di Silvio Berlusconi sponsorizzato Mediaset sono le uniche due squadre in grado di contendersi lo “scudetto”. Non esistono outsider o possibili squadre rivelazione in quanto è troppo grande in divario tecnico (leggasi economico) che separa qualunque altra formazione dall’accoppiata PD – PDL.
Veltroni conscio che la sua squadra partirà probabilmente con 10 punti di penalizzazione (comminatigli dal giudice sportivo per il comportamento durante gli ultimi 2 anni di governo) ha deciso fin da subito di giocare d’anticipo e la sua tattica fino a questo momento sembra lo stia premiando. Veltroni ha deciso di cambiare modulo e giocare a zona, sostituendo le incorporazioni alle coalizioni, ed il Cavaliere ha dovuto correre ai ripari imitandolo per non rischiare di apparire anacronistico. Veltroni ha deciso di rendere pubblico per primo il proprio programma elettorale, mettendo in cima alla lista dei 12 punti dei quali si compone l’intenzione di regalare agli italiani il TAV, i cancrovalorizzatori, i rigassificatori e nuove autostrade, seguiti da meno tasse, più sicurezza e la “revisione” della legge sull’aborto. Ed ora Berlusconi si ritroverà costretto a copiarlo riga per riga avendo come unica alternativa impraticabile quella di cambiare maglia (e sponsor) e stilare un programma di sinistra. Veltroni è riuscito perfino ad importare direttamente dagli USA l’inno della propria squadra che ha già scalzato dalla vetta della hit parade il gingle di Forza Italia, lasciando Berlusconi basito ed indeciso fra domandare a McCain di scriverne uno o usare quello di Walker Texas Ranger che con McCain non sembra però vada molto d’accordo.
L’impressione è quella che il PD di Veltroni intenda giocare un calcio più liberista e spregiudicato, maggiormente gradito agli osservatori, mentre il Cavaliere si trovi sempre un metro indietro rispetto all’avversario, proprio su quel terreno che è sempre stato il suo.
Tattiche a parte sarà però il calciomercato a risultare determinante ed anche in questo ambito i giornali specializzati hanno già offerto gustose anticipazioni.
Berlusconi dopo avere rinunciato ad un centrocampista d’eccellenza come Casini, sembra avere abbandonato anche l’opzione Giuliano Ferrara che nonostante possedesse una grinta degna di ringhio Gattuso è stato giudicato troppo soprappeso. Niente da fare anche per Mastella, ottimo terzino però troppo falloso, mentre Aida Yespica, giovanissima ala con poca esperienza ma indubbie doti fisiche ha rifiutato il trasferimento fra i professionisti. La ricerca continua con l’ausilio di dozzine di talent scout, ma l’impresa non risulta facile anche alla luce del fatto che qualche ora fa il coordinatore Bondi ha dichiarato che non saranno ingaggiati (leggasi candidati) coloro che hanno procedimenti penali in corso, facendo proprio ed in questo caso superando a sinistra l’undicesimo punto del programma elettorale di Veltroni.
Veltroni lasciata a casa la sinistra radicale che continua a giocare ad uomo e mai sarebbe in grado di assimilare i dettami della zona, ha defenestrato anche il centrocampista Boselli troppo molle quando entra sulla palla, mentre ha messo a segno un importante colpo di mercato acquistando (seppure in prestito) il portiere Di Pietro, uomo che gode delle simpatie di molti fra coloro che hanno partecipato al V Day di Beppe Grillo, non ultimo un bravo giornalista come Marco Travaglio. Altrettanto importante è stata l’operazione con la quale Veltroni è riuscito ad ingaggiare in un colpo solo il Presidente dei giovani industriali Matteo Colaninno ed il giovane operaio fra i superstiti del rogo alla Thyssenkrupp, Antonio Boccuzzi, il cui collega Ciro Argentino è già stato rilevato dalla Sinistra Arcobaleno che ha giocato d’anticipo. Due centravanti, l’industriale Colaninno e l’operaio Boccuzzi, magari con poca esperienza ma in grado d’incidere in area di rigore, anche perché estremamente complementari fra loro. Niente spazio invece per il fluidificante Ciriaco De Mita ormai in lite con l’allenatore, ritenuto troppo vecchio ed imbolsito per ricoprire un ruolo che necessita di dinamismo. Porte aperte al contrario per un tornante offensivo come Emma Bonino, che può portare qualche centinaio di migliaia di voti, anche se le sue spigolosità caratteriali non la rendono gradita al resto della squadra. Si vocifera anche di un interessamento di Veltroni per il giovane fantasista Saviano, scrittore emergente e molto amato, mentre non sono ancora tramontate le speranze di concludere il “colpo di mercato” della stagione acquistando il pallone d’oro Montezemolo, ma in questo caso la strada sembra molto in salita.
Si è fatto tardi, la Gazzetta dello sport merita il tempo di un caffè ed una sigaretta, e l’estate alla fine di febbraio è ancora qualcosa di molto lontano, sarà mai possibile che non si riesca a trovare un altro giornale? Dovrà pur essere accaduto qualcosa di serio in questo Paese.
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