Marco Cedolin
Walter Veltroni nel nuovo programma di governo del PD propone al quinto punto “l’ambientalismo del fare” in contrapposizione a quello che lui chiama “ambientalismo del NO”, dimenticando che esiste un modo solo per difendere l’ambiente nel quale viviamo e consiste nel preservarlo dallo scempio a cui l’uomo lo sottopone giornalmente attraverso le proprie azioni. Veltroni propone valutazioni d’impatto ambientale (VIA) che si concludano in 3 mesi, dimenticando che la salute dell’ambiente necessita di VIA fatte seriamente ed obiettivamente, a prescindere da quale sia il tempo necessario per il loro completamento. Veltroni poi dice “SI ad infrastrutture moderne e sostenibili come i rigassificatori, i termovalorizzatori, il TAV Lione – Torino – Trieste” attribuendo alle stesse, valenze taumaturgiche per quanto riguarda la salvaguardia ambientale. In base a quale ribaltamento delle cognizioni scientifiche i rigassificatori, i forni inceneritori ed il TAV dovrebbero contribuire a migliorare l’ambiente Veltroni non lo dice, ma le sue parole lasciano intuire che il pullman del PD non si sia mai fermato nel Mugello o accanto agli oltre 50 inceneritori già attivi nel nostro Paese, per constatare quanto bene all’ambiente e alle persone abbiano già fatto TAV ed inceneritori.
Più infrastrutture, costruite più in fretta = più ambiente è l’equazione che Walter propone nel proprio programma elettorale.
Silvio Berlusconi un vero e proprio programma di governo non l’ha ancora stilato, ma ha già affermato a più riprese come occorra costruire le grandi opere, compreso il TAV Torino – Lione ed il ponte sullo Stretto di Messina ed occorra costruirle in fretta, anche con l’uso della forza qualora le popolazioni locali si oppongano.
Per immaginare l’Italia del dopo elezioni basta volgere gli occhi alla Cina, a quella Cina che, sotto lo sguardo “ammirato” del Corriere della Sera che le dedica un lungo articolo, sta mettendo da tempo in pratica con certosina precisione i programmi elettorali di Walter e Silvio.
In soli 12 mesi saranno costruiti 8.330 km di autostrade, in soli 3 anni 15.000 km di ferrovie dei quali 7.000 ad alta velocità, in soli 2 anni sarà completato il nuovo grattacielo di Shanghai dell’altezza di 580 metri che sorgerà al fianco di 2 “fratelli” alti oltre 400m, in soli 5 anni sarà costruito il ponte di Hanghzhou che con i suoi 36 km sarà il più lungo del mondo, in soli 13 anni è stata costruita la diga delle Tre Gole che è la più grande del mondo. Una Cina dove negli ultimi 30 anni sono stati asfaltati 3.570.000 km di territorio, svariati milioni di persone sono state allontanate con la forza dalle proprie case a causa della costruzione di qualche grande opera, 800 laghi sono scomparsi, l’85% delle foreste originarie non esiste più, l’inquinamento dello Yangtze (terzo fiume del mondo) è aumentato del 70%, l’acqua di 500 città che sorgono lungo il suo corso ha cessato di essere potabile e le riserve di pesce sono diminuite del 75%.
L’ambientalismo del fare in Cina è da tempo una realtà e le grandi opere vengono realizzate in tempi da record, come Walter e Silvio auspicano potrà presto avvenire anche in Italia. L’ambiente in virtù di tutto ciò si sta trasformando in maniera sorprendente, ma purtroppo per i nostri “eroi” la risultante della trasformazione non sarà un ecosistema compatibile con l’esistenza della specie umana. L’ambientalismo del fare è solo una patetica mistificazione per accreditare come “ecologiche” grandi opere che in realtà distruggeranno l’ambiente e la salute dei cittadini che loro malgrado saranno costretti a conviverci, anche con la forza. A dispetto di Walter e Silvio e dei loro proclami elettorali, mentre l’uomo per sopravvivere necessita di un ambiente in salute, l’ambiente per restare in salute non ha alcun bisogno dell’uomo e di falsi ambientalisti alla ricerca di voti.
1 commento:
La manipolazione della realtà, perseguita nei confronti dell'opinione pubblica, sui temi ambientali è ai massimi livelli. Contemporaneamente però sta piano piano emergendo una nuova consapevolezza in seno alle popolazioni che subiscono sulla loro pelle le conseguenze delle grandi opere. Mi chiedo solo fino a quando i nostri politici potranno continuare a mandare la polizia a manganellare le popolazioni senza che monti una protesta generalizzata.
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