Marco Cedolin
Quella portata avanti dai Comitati che si oppongono al TAV in Val di Susa e non sono mai stati sfiorati dall’idea di pentirsi, è un’idea geniale di quelle destinate a lasciare il segno. Lo si è potuto evincere fin da subito constatando come la Valle NO TAV che molti avrebbero voluto ormai “addomesticata” sia tornata a fare parlare di sé sulle prime pagine dei giornali e sui “telebugia” nazionali, per approdare perfino alla TV francese, lasciando basita buona parte della classe politica italiana che non brilla certo in quanto a fantasia.
La proposta fatta ai 32.000 cittadini della Valle di Susa che la scorsa estate hanno firmato il documento di contrarietà al TAV, ma anche a tutti coloro, valsusini e non, che quel documento non hanno potuto firmarlo, è quella di acquistare ciascuno, versando 15 euro, 1 mq di quel territorio che dovrebbe diventare oggetto dei cantieri per la costruzione dell’opera.
Quando arriveranno le ruspe migliaia di proprietari potranno così concretamente esercitare il diritto legale di opposizione a qualunque decreto di esproprio o di occupazione temporanea che dovrà essere notificato, stando alla legislazione attuale, ad ogni singolo proprietario, dilatando in questa maniera a dismisura i tempi di costruzione dell’opera.
La genialità dell’operazione come si può ben comprendere va però molto al di là dell’aspetto meramente burocratico, in quanto dischiude nuovi orizzonti di lotta legale e non violenta che sono in grado di mettere in crisi l’arroganza dei poteri finanziari e politici che prevaricano sistematicamente i cittadini. Cittadini che difendono la propria terra ed il proprio futuro con i denti diventando simbolicamente proprietari di una parte infinitesimale di quel territorio che la mafia del cemento e del tondino intende cementificare, inquinare, violentare e distruggere. Provate ad immaginare cosa accadrebbe se tutte le centinaia di realtà che in Italia stanno lottando contro le nocività decidessero di fare la stessa cosa. Se tutti coloro che lottano contro il TAV, gli inceneritori, le discariche, le centrali a carbone e turbogas, le nuove autostrade, i rigassificatori ed ogni altra grande opera attraverso la quale verrà devastato il territorio in cui vivono, decidessero nei prossimi mesi di acquistare collettivamente porzioni dei terreni sui quali dovrebbero sorgere questi mostri.
Il 30 marzo oltre 1400 persone si sono ritrovate a Chiomonte, dove alla presenza di un notaio hanno sottoscritto l’atto di acquisto formale dei terreni nel corso di una “maratona” che dalle 9 del mattino è terminata solo a sera. La giornata è stata vissuta in maniera conviviale e si è trattato di una vera e propria festa con la presenza di gruppi musicali, l’esposizione delle oltre 250 tele d’autore NO TAV, pranzo a base di polenta e visite ai siti archeologici e ai vigneti locali che dovrebbero essere distrutti dalla costruzione dell’alta velocità.
Il 15 giugno a Venaus si replicherà e durante una nuova giornata di festa altre 1500 persone parteciperanno all’acquisto di un nuovo lotto di terreni, dimostrando in maniera incontrovertibile come l’opposizione dei valsusini nei confronti dell’alta velocità sia rimasta la stessa manifestata nell’inverno 2005, a dispetto di tutte le mistificazioni messe in atto da coloro che nei mesi passati avevano cercato di “vendere” in Italia e in Europa l’immagine di una Val di Susa ormai “normalizzata” e disposta ad accettare supinamente la costruzione dell’opera, al fine di ottenere in maniera fraudolenta da Bruxelles il finanziamento di 671 milioni di euro.
Nonostante le minacce e l’arroganza messe in campo dalla politica e la disinformazione dispensata a piene mani dai media compiacenti, in Valle di Susa il numero delle persone in prima fila continua ad aumentare, così come aumenta il numero di coloro che iniziano a pensare si tratterà di un “film” molto diverso da quello che era stato programmato nelle stanze del potere.
INDICAZIONI RIGUARDO ALL'INIZIATIVA tratte dal sito www.notav.eu :
Il secondo atto di COMPRA UN POSTO IN PRIMA FILA, grande rappresentazione della volontà popolare di impedire la costruzione della linea Torino Lyon e del relativo tunnel di base, avrà luogo al PRESIDIO NO TAV di VENAUS domenica 15 giugno 2008.
La data indicata in precedenza (8 giugno) è risultata impraticabile per gli impegni del notaio.
Abbiamo tre lotti di terreno a Venaus, esattamente dove ci avevano sgombrati la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2005, e un paio di lotti ancora alla Colombera di Chiomonte.
Ricordo a tutti, ma proprio a tutti, che dobbiamo darci da fare per superare di slancio il grande successo di Chiomonte del 30 marzo.
COMPRA ANCHE TU UN POSTO IN PRIMA FILA A VENAUS.
Alcune piccole regole per semplificare e migliorare il lavoro di tutti.
Tutti quelli che hanno già inviato il modulo di opzione per l'acquisto precedente, ma che per qualunque motivo non sono potuti essere presenti il 30 marzo a Chiomonte per sottoscrivere l'atto di acquisto SONO AUTOMATICAMENTE INSERITI NEL PROSSIMO ACQUISTO che si farà il domenica 15 giugno a Venaus.
Anche se cercheremo di privilegiare quelli che non hanno ancora acquistato un posto in prima fila TUTTI POSSONO PRESENTARE UN'OPZIONE DI ACQUISTO anche quelli che hanno già sottoscritto l'atto di Chiomonte il 30/3.
Il sig. Notaio ha comunicato che chi ha già sottoscritto l'atto di Chiomonte il 30/3 PUO' non allegare la fotocopia del documento di identità e il codice fiscale, ma DEVE indicare, chiaramente, sul modulo di opzione che ha già sottoscritto l'atto precedente.
In questa tornata acquisteremo terreni a Venaus e ancora a Chiomonte alla Colombera.
Le sottoscrizioni devono terminare il 15 maggio e la consegna delle buste deve avvenire entro e non oltre il 18 maggio. Quelle che arriveranno dopo verranno automaticamente rinviate all'acquisto successivo, ma bisogna tassativamente darne comunicazione al richiedente.
Man mano che i comitati ritirano le buste, DOPO AVERLE CONTROLLATE E MESSE IN ORDINE, devono consegnarle con estrema sollecitudine al fine di non portarle tutte allo studio notarile all'ultimo momento. Tutte quelle che sono a vostre mani attualmente cominciate a consegnarle.
Ricordate a tutti i sottoscrittori di scrivere chiaramente in STAMPATELLO MAIUSCOLO il modulo di opzione e di scrivere chiaramente anche l'indirizzo mail in STAMPATELLO MAIUSCOLO (TANTO SAPPIAMO TUTTI CHE DEVE ESSERE POI SCRITTA IN MINUSCOLO) ma almeno così riusciamo a leggerla giusta.
Se possibile i comitati evitino di movimentare troppo contante, possibilmente facciano un unico versamento cumulativo con bollettino postale per ogni busta, e alleghino la fotocopia della ricevuta cumulativa nella busta. DIAMOCI DA FARE FIN DA SUBITO. E' UN'OTTIMA OCCASIONE PER FARE SERATE, PER PARLARE DI TAV, DI LAVORO, DI TRACCIATI, DI ACQUA CON LA GENTE, e portando una fotocopiatrice di raccogliere adesioni per l'acquisto dei terreni.
CORAGGIO TUTTI INSIEME SIAMO UNA FORZA DELLA NATURA INVINCIBILE.
CHI HA DEI SUGGERIMENTI DA DARE NON ABBIA PAURA DI PROPORLI. TANTE TESTE TANTE IDEE. COSI' POSSIAMO VINCERE LA NOSTRA BATTAGLIA.
2 commenti:
Egregio singor Cedolin,
ma è una cosa vera? forse non ho capito bene...
Immagino che il fine in questo caso giustificherebbe il mezzo. Personalmente non giubilerei in questa maniera.
Avevo già avuto modo di stupirmi rispetto a questa trovata, e per questo sono venuta a leggereLa, per avere migliori e piu chiare informazioni. Credo che Lei sia un bravo ragazzo, informato e in buona fede.
Quando a Sant'Ambrogio del 2005 mi pare, mi sono ritrovata in mezzo alla neve a schiattare dal freddo per difendere un diritto, non ritenevo meno importante la mia presenza, rispetto agli abitanti valsusini, perche non di mia proprietà la terra in cui lasciavo le impronte. Nè la mia spinta e il mio ardore erano meno viscerali di un abitante valsusino.
Altre terre vanno difese, altri popoli hanno bisogno di solidarietà, e non sempre si puo, nè si vuole, diventare dei piccoli latifondisti. per fortuna la lotta non necessita di compravendita. vero è che in qusto caso parliamo della valsusa, certo, ma la resistenza non ha appartenenze geografiche. E nn è unopinione personale.
Mi scusi Ced, se la mia voce stona, ma la mia età, i colpi dati, e anche quelli ricevuti, mi insegnano che deve esserci unetica in ogni azione anche per la difesa di un territorio.
Nonna Angela
Gentile Angela,
le chiedo scusa per il ritardo con cui rispondo al suo post ma purtroppo mi era sfuggito.
L'iniziativa "compra un posto in prima fila" portata avanti dai comitati NO TAV della Valle di Susa è tanto reale quanto realistica dal momento che 1400 persone hanno già fattivamente operato l'acquisto ed altrettante ripeteranno l'operazione a Venaus il 15 giugno.
L'acquisto dei terreni è deprivato di qualunque velleità latifondista, speculativa o commerciale.
Si tratta semplicemente di acquistare alla modica cifra di 15 euro un metro quadro dei terreni che potrebbero essere oggetto dei cantieri del TAV.
Lo scopo dell'iniziativa è semplicemente quello di dimostrare una volta di più la volontà dei cittadini di opporsi all'alta velocità.
Lungi da me il pensiero che la presenza delle moltissime persone venute da fuori fosse meno importante di quella dei valsusini, nè tanto meno che occorra "possedere" la terra per avere il diritto di difenderla.
Marco Cedolin
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