Marco Cedolin
Sempre più spesso si percepisce la sensazione che l’enorme contenitore costituito dai media italiani somigli al forno di un inceneritore, all’interno del quale i giornalisti, simili a tanti spazzini, sono costretti a gettare continuamente notizie spazzatura per evitare che si spenga la fiamma costituita dalla tiratura dei giornali e dallo share dei TG. Dal camino escono senza sosta i miasmi venefici creati dalle notizie tossiche il cui unico scopo è quello di avvelenare l’opinione pubblica obnubilandone sempre più il senso critico.
Sfogliando i quotidiani fotocopia di oggi, da Repubblica al Corriere della Sera, dall’Unità al Sole 24 ore, le notizie spazzatura si affastellano le une sopra le altre, baluginando per un lungo istante prima di trasformarsi in cenere e vapori tossici.
I tifosi del Napoli hanno strappato le prime pagine all’icona di Barak Obama che le aveva monopolizzate per oltre 2 settimane, lasciandoci con il dubbio che anche noi fossimo invitati questo autunno alle urne per eleggere il nuovo Presidente americano.
Nel commentare le intemperanze dei tifosi partenopei e relative conseguenze si sono spesi editorialisti, ministri, uomini politici e di sport, sociologi e psicologi, attori e comici. Da Veltroni a Maroni, da Abatantuono a Vecchioni, da Paolo Cento fino a suor Paola, tutti si sono sentiti in dovere di produrre dei veri e propri saggi di analisi sociale aventi per oggetto il tifo violento e la maniera attraverso la quale fare fronte ai facinorosi. Veltroni ha perfino smesso per la prima volta di fare opposizione ombra per protestare in maniera veemente contro Berlusconi, dimostrando che i tifosi napoletani sono riusciti ad avere successo laddove avevano fallito il lodo Alfano, la militarizzazione delle città, la svendita di Alitalia e perfino i miliardi regalati a Gheddafi. Un mare di parole spesso identiche le une alle altre, un parlarsi addosso senza costrutto, una sommatoria di articoli che dicono tutti la stessa cosa e in fondo finiscono per non dire nulla, fra i quali emerge come unica perla l’ottimo pezzo di Carlo Gambescia che coraggiosamente auspica una decrescita del calcio e ci fa sperare possa ancora esistere qualcosa che vale la pena di chiamare informazione.
Più avanti campeggia l’immarcescibile Gheddafi che oltre ai 5 miliardi di dollari dichiara di avere ricevuto in dono da Berlusconi l’assicurazione che l’Italia in caso di attacco alla Libia da parte della Nato si impegnerà a non collaborare con gli alleati, subito smentito dalle parole del ministro Frattini, tanto affannato quanto poco convincente. Più convincente Frattini lo diventa però qualche pagina dopo, quando partecipa alla presentazione della sua fidanzata Chantal, con corredo (ovviamente nella versione web) delle foto di rito dei due innamorati.
C’è spazio ovviamente per la telenovela Alitalia, ormai palesemente in concorrenza con Beautiful, dove nella puntata odierna i sindacati sia pur malvolentieri hanno deciso di acconsentire ad un confronto che giocoforza avrà il sapore amaro della resa incondizionata.
Si parla della crisi fra Russia e Georgia e di Mosca che avrebbe applaudito l’Italia per il buon senso dimostrato, dell’Osservatore Romano che disquisisce sul fatto che la morte cerebrale non rappresenta la fine della vita, di D’Alema che si ribalta dal canotto come un bimbo, del nuovo browser di google che rivoluzionerà la navigazione su internet, delle esternazioni di Federconsumatori che rileva come il prezzo del petrolio continui a diminuire mentre la benzina al contrario aumenta, dei tassi dei mutui che non smettono di salire ed hanno ormai superato il 6%, dei rimpianti di Martina Stella che non ha vissuto l’adolescenza, dell’Ocse che ha ridotto le stime di crescita dell’Italia portandole allo 0,1% lasciando intravedere un futuro con il segno meno dinanzi all’indice di quel PIL che sta imboccando ormai con decisione la strada della decrescita, del ministro Gelmini che dal 2009 introdurrà il maestro unico solo in prima elementare, di Luxuria che dichiara di essersi prostituita in gioventù, del Garante che ha detto stop al marketing selvaggio, della birra “presistorica” che è arrivata in California e viene prodotta con un lievito risalente a 25 milioni di anni fa.
Notizie spazzatura ormai annerite come fogli di carta bruciacchiati, che domani saranno in larga parte riproposte come nuove o sostituite dai faccioni Obama e Mc Cain, da una nuova polemica all’interno del PD, dalle gesta di Berlusconi che produce l’ennesimo miracolo italiano, dalle riflessioni sulla crisi dell’auto sempre più drammatica, da qualche polemica avente per oggetto gli extracomunitari, da un’analisi sull’aumento dei prezzi del pane e della pasta, da un rapporto sugli italiani che fanno pochi figli, da un’intervista a Briatore che come gira il mondo lui lo ha capito, da un servizio sull’attore pinco che andrà in clinica a farsi disintossicare e sulla popstar pallino che è ormai in procinto di divorziare per la terza volta.
In fondo l’importante è che la fiamma continui a bruciare e non smetta mai neppure per un attimo di uscire fumo dal camino.
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