Marco Cedolin
L’immane tragedia del terremoto che ha duramente colpito la gente d’Abruzzo, provocando quasi 300 vittime, oltre 1000 feriti e 27.000 sfollati, ha dimostrato una volta di più la totale perdita di contatto con la realtà e lo stato di totale catatonia nel quale versa l'informazione italiana.
Le immagini del TG1 del 7 aprile, in apertura del quale una fiera annunciatrice imbellettata, esordendo con “Ascolti Record”, sciorinava senza vergogna e con dovizia di particolari i dati del grande successo di ascolti conseguiti dal telegiornale durante i giorni del terremoto in Abruzzo, basterebbero esse sole a far comprendere quale livello di degrado abbia ormai raggiunto l'informazione nel nostro paese. Ascoltando i dati dello share di una catastrofe che per molti abruzzesi ha significato morte e disperazione, enumerati con certosina precisione e insano compiacimento e tradotti in un messaggio promozionale a favore del TG principe di “mamma Rai” è impossibile non restare attoniti e basiti, domandandosi cosa alligni negli atrofici cervelletti di coloro che in Italia gestiscono l’informazione miliardaria.
Menti ottenebrate che traducono le tragedie, il dolore ed i sentimenti umani in algidi dati auditel, utili a rinfocolare il budget pubblicitario. Automi disumanizzati pronti a profondersi in complesse calcolazioni riguardo alla potenziale resa in termini di ascolto di ogni catastrofe. Attori consumati intenti a spettacolarizzare la morte e la sofferenza, alla perenne ricerca di un punto di share in più.
A fare da corollario al raccapricciante siparietto di Rai uno, occorre ricordare come relativamente al terremoto in Abruzzo avesse già avuto modo di mettersi in luce “l’eroe dei rifiuti di Napoli” Guido Bertolaso che avvertito dell’imminenza del sisma dal ricercatore Giuliani lo aveva liquidato definendolo “un imbecille” ed invocandone la denuncia per procurato allarme.
L’immarcescibile Silvio Berlusconi che ha colto nella tragedia un’opportunità per iniziare la campagna elettorale e progettare nuove cementificazioni, non prima ovviamente di avere rincuorato i terremotati abruzzesi dicendo loro che “li avrebbe mandati in vacanza al mare a spese dello Stato”.
“L’eroica” multinazionale dei disastri Impregilo che dopo poco più di un mese dalla conclusione del processo che la vedeva coinvolta nella distruzione del Mugello, risulta essere fra coloro che hanno costruito l’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Un nosocomio costato 9 volte più del previsto, uscito dalle conseguenze del sisma molto più lesionato di quanto non fosse logico attendersi da una struttura di questo genere.
Sullo sfondo di tutta questa grottesca situazione, i malcapitati cittadini abruzzesi, costretti perfino a pagare il pedaggio dell'autostrada ogni qualvolta devono recarsi presso le proprie abitazioni lesionate per recuperare le masserizie, ai quali non può che andare la solidarietà di tutti coloro che non si riconosco in questa politica e in questa informazione.
Le immagini del TG1 del 7 aprile, in apertura del quale una fiera annunciatrice imbellettata, esordendo con “Ascolti Record”, sciorinava senza vergogna e con dovizia di particolari i dati del grande successo di ascolti conseguiti dal telegiornale durante i giorni del terremoto in Abruzzo, basterebbero esse sole a far comprendere quale livello di degrado abbia ormai raggiunto l'informazione nel nostro paese. Ascoltando i dati dello share di una catastrofe che per molti abruzzesi ha significato morte e disperazione, enumerati con certosina precisione e insano compiacimento e tradotti in un messaggio promozionale a favore del TG principe di “mamma Rai” è impossibile non restare attoniti e basiti, domandandosi cosa alligni negli atrofici cervelletti di coloro che in Italia gestiscono l’informazione miliardaria.
Menti ottenebrate che traducono le tragedie, il dolore ed i sentimenti umani in algidi dati auditel, utili a rinfocolare il budget pubblicitario. Automi disumanizzati pronti a profondersi in complesse calcolazioni riguardo alla potenziale resa in termini di ascolto di ogni catastrofe. Attori consumati intenti a spettacolarizzare la morte e la sofferenza, alla perenne ricerca di un punto di share in più.
A fare da corollario al raccapricciante siparietto di Rai uno, occorre ricordare come relativamente al terremoto in Abruzzo avesse già avuto modo di mettersi in luce “l’eroe dei rifiuti di Napoli” Guido Bertolaso che avvertito dell’imminenza del sisma dal ricercatore Giuliani lo aveva liquidato definendolo “un imbecille” ed invocandone la denuncia per procurato allarme.
L’immarcescibile Silvio Berlusconi che ha colto nella tragedia un’opportunità per iniziare la campagna elettorale e progettare nuove cementificazioni, non prima ovviamente di avere rincuorato i terremotati abruzzesi dicendo loro che “li avrebbe mandati in vacanza al mare a spese dello Stato”.
“L’eroica” multinazionale dei disastri Impregilo che dopo poco più di un mese dalla conclusione del processo che la vedeva coinvolta nella distruzione del Mugello, risulta essere fra coloro che hanno costruito l’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Un nosocomio costato 9 volte più del previsto, uscito dalle conseguenze del sisma molto più lesionato di quanto non fosse logico attendersi da una struttura di questo genere.
Sullo sfondo di tutta questa grottesca situazione, i malcapitati cittadini abruzzesi, costretti perfino a pagare il pedaggio dell'autostrada ogni qualvolta devono recarsi presso le proprie abitazioni lesionate per recuperare le masserizie, ai quali non può che andare la solidarietà di tutti coloro che non si riconosco in questa politica e in questa informazione.
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