Marco Cedolin
Le associazioni dei consumatori costituiscono un'entità che mi ha sempre incuriosito oltremisura.
In questo disgraziato paese, pullulano come mosche sullo sterco coloro che a qualche titolo si arrogano il diritto di rappresentare gli altri. Dai politici di accatto ai sindacalisti, passando attraverso le associazioni ambientaliste e l'infinita ridda di mestieranti che a qualche titolo si sentono in diritto di parlare in tuo nome.
Quasi tutte queste mosche, prima di farlo, si sono però premurate, magari per vie traverse, di ottenere un certo grado di consenso presso i soggetti che pretendono di rappresentare. Spesso si tratta di un consenso estorto attraverso elezioni farsa monopartitiche, oppure di adesioni ottenute esclusivamente per servizi da commercialista sottocosto, ma almeno il tentativo di estorcere il consenso dei rappresentati, seppure in nuce, a grandi linee esiste.
Le associazioni dei consumatori invece no, si sentono in diritto di rappresentare 60 milioni d'italiani (perchè consumatori lo siamo tutti, ma proprio tutti), senza che la stragrande maggioranza della più grande categoria del paese li abbia mai delegati a farlo. Semplicemente sulla base di un diritto "divino" che consente loro di spendersi in enunciazioni discutibili, dall'alto di una rappresentanza dell'intero popolo italiano. Un pò come se qualcuno di noi, alzatosi la mattina smanioso di rappresentanza, iniziasse a pontificare nel nome di tutti i maschi italiani, di tutti coloro che vanno in vacanza sulla riviera romagnola, di tutte le persone con gli occhi castani o dei possessori di una Panda. Naturalmente dopo avere dato sfoggio di dotti studi sulla materia, ma senza che nessuno lo abbia delegato a farlo.
Curioso, così come è curioso che le associazioni dei consumatori, che in realtà rappresentano solo i loro pochi associati (pochissimi se rapportati a 60 milioni d'italiani) stiano in queste ore producendosi nel ruolo di stampella della traballante dittatura dell'usuraio, lodando a gran voce il pacchetto di liberalizazioni.....
che Monti si appresta a varare, in un paese che fra Forconi, tassisti, benzinai ed autotrasportatori, inizia a manifestare qualche timido moto di dignità.
Stando alle associazioni dei consumatori (quali consumatori?), le liberalizzazioni pronte per essere varate, garantirebbero alla famiglia media italiana (composta a loro dire da 4 persone che vivono in una grande città ed hanno un reddito annuo lordo di 80mila euro) un risparmio fino a 1800 euro. Naturalmente sempre che in famiglia non ci siano tassisti, benzinai e negozianti, nel qual caso la famiglia uscirebbe dalla stima tipo per trasferirsi sotto a un ponte. Sempre che la famiglia continui a mantenere un reddito di 80 mila euro l'anno lordi, nonostante Monti abbia altri progetti per lei. Sempre che la famiglia riesca a continuare a vivere in una grande città senza asfissiare ed a mantenersi di 4 persone, nonostante lo smantellamento del sistema sanitario nazionale.
Milleottocento euro che le Associazioni dei consumatori dicono essere il risultato di complesse calcolazioni, prodotte sugli effetti prossimi venturi delle liberalizzazioni.
Benzina che sale nelle accise, ma scenderebbe di alcuni centesimi, facendo il pieno in 500 impianti (la maggior parte dei quali presso centri commerciali) sui 25mila presenti nel paese.
E poi farmaci meno cari con gli sconti convenienza alla Coop, taxi quasi gratuiti con le grandi compagnie (magari targate Fiat) che monopolizzeranno il mercato, assicurazioni auto più leggere (ma questo ce l'avevano già raccontato la prima volta, nonostante si sia verificato l'estatto contrario) perchè non avranno più alibi, bollette meno care, perchè raccontarlo fa effetto, anche se non esiste alcuna ragione che possa suffragare una tesi di questo genere.
Milleottocento euro per una marchetta in favore dell'usuraio che senza averne titolo siede al governo, sono una bella cifra da parte di chi altrettanto impropriamente sproloquia a nome degli italiani che mai lo hanno delegato a farlo, fra simili non potrebbe essere stato che amore a prima vista.
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