Esplode
una bomba (costituita da tre bombole del gas collegate fra loro)
davanti ad una scuola di Brindisi, facendo scempio di studenti e
lasciando sul selciato il corpo inanimato di una ragazza di 16 anni e
altri ragazzi feriti gravemente. Una tragedia che strazia il cuore e
s'insinua nelle coscienze, lasciando in bocca un gusto amaro e tanto
dolore.
Quale
significato potrebbe mai avere un attentato di questa crudeltà,
apparentemente privo di senso?
E quali
attori perversi si celano dietro ad un'azione così aberrante? La
mafia? Il terrorismo eversivo? I servizi segreti?
Gli
inquirenti naturalmente stanno vagliando l'accaduto e forse fra
qualche giorno saranno in grado di presentare una qualche verità
ufficiale, oppure le indagini proseguiranno, come è accaduto spesso
in passato, senza risultati per decenni, fino a perdersi nei meandri
del tempo e dell'imponderabile.
Senza
alcuna presunzione di voler dare delle risposte, riteniamo comunque
giusto portare qualche riflessione, basata unicamente sull'uso della
logica.
Come
molti hanno già avuto modo di scrivere è assai improbabile che ci
sia la mafia dietro alla bomba di Brindisi. La mafia, nelle sue varie
declinazioni, fino ad oggi non ha mai colpito nel mucchio attentando
alla vita di comuni cittadini, ma quando è accaduto ha sempre
diretto le proprie azioni contro obiettivi ben precisi che avevano un
senso all'interno del contesto. Inoltre la mafia rifugge la
pubblicità e da un attentato come quello di Brindisi avrebbe solo da
perdere: gli occhi degli inquirenti e dei media focalizzati sul
territorio, nuove leggi più repressive, maggiori attenzioni ai suoi
movimenti. Una iattura insomma.....
Altrettanto
improbabile è l'ipotesi che dietro all'attentato di Brindisi si celi
un qualche gruppo terroristico eversivo. Qualsiasi gruppo eversivo ha
il bisogno spasmodico di raccogliere in qualche misura consensi fra
la popolazione. Gambizzando un manager Ansaldo o attentando ala vita
di Befera, forse qualcuno potrebbe anche sperare di raccogliere
consensi fra i cittadini. Ma facendo strage fra gli studenti che
vanno a scuola si raccoglie solamente l'odio di tutti gli strati
della popolazione senza distinzione. Sarebbe come scavarsi la fossa
da soli.
Non
resta che l'ipotesi di un mitomane completamente fuori di testa o di
un disegno scientemente ordito, nel tentativo di resuscitare la
strategia della tensione.
Senza
dubbio in un momento come quello attuale, in cui il paese versa in
condizioni drammatiche ed un governo illegittimo sta portando avanti
un'operazione di macelleria sociale di enormi proporzioni,
determinando un incremento del conflitto sociale (ancora comunque
abbondantemente sotto il livello di guardia), un attentato come
quello di Brindisi potrebbe risultare di grande utilità.
In
primo luogo i cittadini, posti di fronte al terrore, sono propensi a
stringersi intorno alle istituzioni e più si sentono spaventati, più
si stringeranno forte intorno allo stato che nell'immaginario
collettivo rappresenta la legalità.
In
secondo luogo il terrore va combattuto con forza e questo assioma
costituisce il viatico per l'introduzione di leggi speciali e
provvedimenti antidemocratici che sarebbero stati osteggiati in
condizioni di normalità.
Un
primo effetto immediato lo si sta già riscontrando in queste ore,
con il fiorire in giro per l'Italia di manifestazioni, sit in e
fiaccolate, organizzate da varie figure istituzionali, da elementi
del mondo sindacale e della cosidetta "società civile".
Manifestazioni preposte ad esternare la profonda indignazione contro
gli ignoti autori del gesto, ma anche a rinfocolare il "matrimonio"
dei cittadini con lo stato, che stava cadendo in disgrazia.
Manifestazioni che di fatto hanno sostituito e sostituiranno quelle
contro Equitalia e contro il governo che esprimevano il profondo
disagio nei confronti di problemi di enorme portata, che nell'ondata
emozionale del momento vengono accantonati.
Un
secondo effetto sarà sicuramente costituito dal "giro di vite"
di ordine legislativo che i partiti, spalleggiati da molti cittadini,
domanderanno al più presto, per la gioia del governo Monti che già
intendeva propagandare l'utilizzo dell'esercito, per reprimere
l'eversione. Il ministro Cancellieri avrà così carta bianca per
reprimere tutto ciò che possa infastidire l'esecuzione degli ordini
dela BCE, ad iniziare dalla lotta NO TAV, da lei stessa definita la
maggiore preoccupazione del governo, unitamente alle contestazioni
contro Equitalia ed a tutti i focolai di conflitto sociale che
potranno crearsi quando la macelleria fra qualche mese entrerà in
funzione a pieno regime.
In
parole povere non ci è dato sapere (e forse non lo sapremo mai) chi
realmente ha fatto saltare in aria gli studenti a Brindisi, ma
risulta di una chiarezza adamantina identificare i soggetti che da
questo attentato hanno tutto da guadagnare.
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