Tutto
il circo mediatico italiano ed internazionale era ancora impegnato
nel tessere le lodi del grande rottamatore Matteo Renzi, capace come
mai nessuno prima di lui, di portare le contraddizioni del PD lassù
dove osano le aquile, dopo avere trasformato, con il cipiglio del
consumato alchimista, poche decine di euro in svariati milioni di voti, che già il destino beffardo sembra prendersi gioco delle folle
prostrate ad adorare l'ebetino, proponendo scenari assai improbabili
alla luce dei risultati elettorali di un paio di settimane fa. Se
infatti è vero che il PD di Renzi ( o molti dicono Renzi nonostante
il PD) aveva stravinto le elezioni europee e gli scampoli di
amministrative che facevano ad esse da corollario, è altrettanto
vero che durante i ballottaggi di domenica scorsa Renzi ed il PD
hanno preso almeno tre sonore bastonate, di quelle che davvero per
molto tempo faticheranno a dimenticare.....
La
prima in quel di Livorno, città devota alla sinistra per
antonomasia, che ha abbandonato il PD al proprio destino, per
eleggere un sindaco del Movimento 5 stelle, nella persona di Filippo
Nogarin. Una svolta senza dubbio epocale, in un territorio dove da
tempo immemorabile le cooperative, i circoletti e tutto il sistema
ereditato dal vecchio PCI, indirizzavano il consenso nella direzione
voluta.
La
seconda in quel di Perugia, in quell'Umbria tradizionalmen rossa come
la Toscana, dove il centrodestra, nella persona di Andrea Romizi,
scalza il PD dall'amministrazione della città, dando forma ad un
malcontento in tutta evidenza molto diffuso fra i cittadini.
La
terza in quel di Padova, dove il candidato leghista Massimo Bitonci
sostituisce il sindaco uscente Ivo Rossi del PD, in una città che
non sarà di tradizione rossa come Livorno e Perugia, ma è stata
guidata per 15 degli ultimi 20 anni da uomini politici del
centrosinistra.
Per
correttezza d'informazione occorre anche sottolineare come il Pd in
questa tornata di elezioni amministrative abbia comunque nel
complesso migliorato le proprie posizioni, ottenendo soprattutto nel
Nord Italia degli ottimi risultati, aggiudicandosi città come
Bergamo che erano amministrate dal centrodestra.
Ciò
non toglie che il risultato dei ballottaggi di domenica, ridimensioni
in qualche misura il successo del PD di due settimane fa, non tanto
nelle proporzioni, quanto piuttosto nella sensazione che lo scandalo Mose sopravvenuto negli ultimi giorni e la conclusione dell'efetto
taumaturgico dovuto alla cura degli 80 euro, abbiano di fatto scavato
un solco fra le facili promesse e la realtà dei fatti, solco quasi
sicuramente destinato ad approfondirsi notevolmente nel corso dei
prossimi mesi.
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