lunedì 2 marzo 2009

RIFIUTO: RIDUCO E RICICLO PER VIVERE MEGLIO


Stefano Montanari
Fra qualche giorno uscirà il libro dal titolo autoesplicativo “Rifiuto: Riduco e Riciclo per Vivere Meglio, Guida alle Buone Pratiche” edito da Arianna.
Ho curato il volume, nato dall’esperienza del convegno di Gambettola dell’ottobre scorso, come ideale complemento tecnico de Il Girone delle Polveri Sottili mettendo insieme contributi di vari autori e ne ho scritto alcuni capitoli. Ogni autore regala un tesoro di conoscenza e confesso che, ancora rileggendo il libro, mi sono veramente arrabbiato: come si fa a non tenere conto di certe verità inoppugnabili?
Vista la quantità di domande che continuo a ricevere sull’argomento rifiuti, inceneritori, trattamenti alternativi all’incenerimento (come se l’incenerimento avesse alternative e non fosse che un monumento all’ignoranza e alla corruzione), spero ci si prenda la briga di leggerlo. Lì, in quelle pagine, si troveranno tantissime risposte.
Il libro è stato scritto per parlare a tutti, compresi i politici “negazionisti”, quelli che penzolano dalle labbra di Umberto Veronesi, di Michele Giugliano, di Franco Battaglia… Quelli che cercano nella “scienza” con le virgolette l’alibi per le loro mascalzonate. Quelli che, nella loro tenera ignoranza o nella loro squallida corruttibilità, hanno avuto l’arrogante ingenuità di reputarsi capaci di abrogare le leggi secondo cui l’Universo è stato progettato e funziona. Quelli che cercano gl’inquinanti a cento metri dagl’inceneritori perché, nel loro modello di Universo, i veleni più in là non vanno, specie se a cento metri c’è il confine con un altro comune. Quelli che sono convinti che un elemento chimico scompaia per combustione, così surclassando per bizzarria qualunque alchimista dilettante. Quelli che sono certi che dal camino dell’inceneritore esca aria più pulita di quella che entra. Quelli che all’inceneritore hanno cambiato
nome, ribattezzandolo “termovalorizzatore”. Quelli che credono che la tossicologia valga solo quando non disturba gl’interessi di qualcuno. Quelli che applicano l’epidemiologia secondo regole che fanno a cazzotti con la scienza ma che sono pappa e ciccia con il furto, la truffa e perfino l’assassinio. Quelli che “è tutto entro i limiti di legge.” Quelli che affermano che la raccolta differenziata non può funzionare. Quelli che sono convinti che San Francisco, Los Angeles e l’intera Nuova Zelanda insieme con tutte le migliaia di città più o meno grandi e popolose dove si lavora sulla strategia Rifiuti Zero siano paesini isolati della tundra canadese (cito tristemente il professor Michele Giugliano del Politecnico di Milano che così si espresse nel corso di una puntata a dir poco da Elza Poppin di una trasmissione TV chiamata Matrix.) Quelli che “i rifiuti dove li mettiamo.” Quelli che non hanno mai visto un bambino condito di nanoparticelle e non vogliono vederlo. Quelli che archiviano i processi.
Ed è scritto anche per quei miserabili personaggi che non hanno mai guardato attraverso un microscopio e che strepitano mascherati carnevalescamente da scienziati ammantando di “cultura” quella che è nient’altro se non la più ripugnante delinquenza. Chi era a Venezia il 19 novembre scorso e ha assistito all’ignobile gazzarra di una banda di tromboni a gettone sa di che cosa parlo.
Quanto all’efficienza con cui il libro sarà distribuito, non saprei. Per esperienza temo che non sarà facile, anzi, sarà quasi impossibile, trovarlo in libreria e credo che la cosa migliore sia quella di richiederlo direttamente all’Editore, cosa possibile fin da ora:
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__rifiuto-riduco-e-riciclo-per-vivere-meglio.php Da ultimo, come sempre, sia chiaro che i diritti d’autore supporteranno la ricerca sulle nanopatologie. Dunque, un investimento doppio per chi lo acquisterà e triplo se ne regalerà una copia ad ognuno dei consiglieri del suo comune.

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