Marco Cedolin
La direttiva Bolkeistein fece parlare molto di sé durante le fasi della propria gestazione, per poi restare relegata in una sorta di limbo dopo l’approvazione avvenuta nel novembre 2006, in attesa che i vari stati europei procedessero alla sua ratifica che doveva avvenire entro la fine del 2009.
Ora che il governo ha firmato il decreto con cui l’Italia recepisce la direttiva Bolkestein, in un’omertà mediatica pressoché totale, essendo i media mainstream impegnati a seguire le dispute elettorali ed i miracoli con i quali si cimenta il premio Nobel Obama, qualcuno sembra iniziare a prendere coscienza del fatto che esiste un grande problema.
I primi sono i venditori ambulanti che dopo avere realizzato le conseguenze potenzialmente catastrofiche implicite nella nuova direttiva, hanno effettuato nella giornata di ieri a Torino una serrata dei mercati, cui è seguita una manifestazione forte di migliaia di persone che attraversando il centro è giunta in Piazza Castello davanti alla Prefettura.
Con l’introduzione della Bolkestein infatti le licenze dei banchi al mercato (6500 nella sola città di Torino) non saranno più esclusivo appannaggio delle imprese famigliari, come accade oggi, ma diventeranno disponibili anche per gli interessi delle s.p.a. e delle S.r.l. aprendo di fatto il mondo dei mercati rionali ai colossi della grande distribuzione. Con il rischio concreto della costruzione di veri e propri monopoli o cartelli, così come accaduto con l’eutanasia dei piccoli negozi a conduzione famigliare, mettendo a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro in tutta Italia.
Nonostante il recepimento della direttiva sia passato sotto silenzio e anche la serrata di ieri a Torino sia stata documentata solamente nelle cronache locali, a dispetto della grande partecipazione, possiamo affermare con certezza che della direttiva Bolkestein si tornerà a parlare molto presto, dal momento che le sue ricadute saranno in grado di produrre sconquassi di notevoli dimensioni in moltissimi settori che vanno dal commercio ai servizi.
Ora che il governo ha firmato il decreto con cui l’Italia recepisce la direttiva Bolkestein, in un’omertà mediatica pressoché totale, essendo i media mainstream impegnati a seguire le dispute elettorali ed i miracoli con i quali si cimenta il premio Nobel Obama, qualcuno sembra iniziare a prendere coscienza del fatto che esiste un grande problema.
I primi sono i venditori ambulanti che dopo avere realizzato le conseguenze potenzialmente catastrofiche implicite nella nuova direttiva, hanno effettuato nella giornata di ieri a Torino una serrata dei mercati, cui è seguita una manifestazione forte di migliaia di persone che attraversando il centro è giunta in Piazza Castello davanti alla Prefettura.
Con l’introduzione della Bolkestein infatti le licenze dei banchi al mercato (6500 nella sola città di Torino) non saranno più esclusivo appannaggio delle imprese famigliari, come accade oggi, ma diventeranno disponibili anche per gli interessi delle s.p.a. e delle S.r.l. aprendo di fatto il mondo dei mercati rionali ai colossi della grande distribuzione. Con il rischio concreto della costruzione di veri e propri monopoli o cartelli, così come accaduto con l’eutanasia dei piccoli negozi a conduzione famigliare, mettendo a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro in tutta Italia.
Nonostante il recepimento della direttiva sia passato sotto silenzio e anche la serrata di ieri a Torino sia stata documentata solamente nelle cronache locali, a dispetto della grande partecipazione, possiamo affermare con certezza che della direttiva Bolkestein si tornerà a parlare molto presto, dal momento che le sue ricadute saranno in grado di produrre sconquassi di notevoli dimensioni in moltissimi settori che vanno dal commercio ai servizi.
Sconquassi di cui la politica, colpevolmente appiattita sugli interessi dell'Europa dei banchieri, sarà a breve chiamata a rispondere di fronte a lavoratori e cittadini.
6 commenti:
E infatti non ne sapevo niente.
Aprire i mercati rionali alla gdo? E' una pazzia in contrasto col concetto stesso di mercato rionale...
scusi se vado OT ma la rimando sul Taggatore a proposito dell'articolo sulla Bresso,ci sarebbe una rettifica da fare
Ciao Simone,
purtroppo le conseguenze dell Bolkestein, come puoi apprezzare nel primo link all'interno dell'articolo andranno molto al di là di quanto sta accadendo con i mercati rionali.
Gentile rossoallosso,
se si riferisce alle polemiche seguite alle ipoetsi di manipolazione del video in cui la presidente Bresso dice "muoia signora" ho già risposto per inciso quello che incollo sotto al comitato elettorale Mercedes Bresso. Nel caso la persona interessata intenda smentire o rettificare le parole che gli astanti hanno percepito non mancherò di pubblicare codesta rettifica.
Gentile comitato elettorale Mercedes Bresso,
il video da me citato e linkato attualmente, dopo gli svariati cambi d’indirizzo dovuti alle sparizioni, è quello integrale, privo di montaggi e sottotitoli.
Il link del video pubblicato da voi del comitato elettorale, ripreso alle spalle della Bresso e con la stessa fuori campo è altresì presente, postato da me stesso all’interno dei commenti.
Qualunque lettore ha dunque a disposizione entrambi i documenti filmati e può essere in grado di trarre le proprie conclusioni.
Come ho già scritto in precedenza penso che con tutta probabilità Mercedes Bresso sia rimasta vittima di un “infortunio” imputabile allo stress della campagna elettorale e non intendesse assolutamente augurare la morte a nessuno, neppure ad un’elettrice pentita. Semplicemente il “non” o “e non” devono esserle rimasti in gola, dal momento che (forse anche a causa della mano dinanzi alla bocca) al di là dei filmati le persone presenti accanto all’anziana elettrice pentita, hanno sentito distintamente “muoia signora” e si manifestavano profondamente offese ben prima che esistesse un filmato in rete.
Anziché minacce ed accuse gratuite nei confronti dell’informazione libera (portate da chi gestisce tutti i media mainstream) mi sarei aspettato da parte vostra una breve dichiarazione di smentita, a firma Mercedes Bresso, all’interno della quale la presidente augurasse lunga vita alla nonnina, specificando che le sue parole erano state equivocate nella concitazione del momento.
Se questo avverrà sarò felice di pubblicare l’eventuale smentita in calce all’articolo.
grazie per il chiarimento.
la mia segnalazione era dovuta ad un semplice atto di correttezza,non di certo per interesse di appartenenza politica.
tra le tante nefandezze che si sentono in codesta,chiamiamola,campagna elettorale,non mi meraviglierei se alla signora Bresso fosse capitato questo nefando autogol.
saluti
Ciao Marco!
Grazie per questa "News". Non sapevo dell'entrata in vigore di questo ORRORE.
Per due giorni consecutivi non mi sono collegato ed eccomi rimasto all'oscuro di tutto.
Dimostrazione - non che ce ne fosse bisogno - di come i mass media disinformano.
Poi, qui in Italia, tra la "febbre" delle elezioni, l'agitazione di chi - giustamente - si è visto chiudere ( temporaneamente ) la propria trasmissione ( anche se poi simili notizie, guarda caso, non ne parlano mai ), e argomenti di classica routine disinformativa, non ne hanno parlato.
Ancora grazie mille!
Luca
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