Alla fine ce l'abbiamo fatta.
I ruggenti cannoni dell'Occidente, che fremevano da settimane dentro ad un recinto troppo stretto, teleguidati da baliosi generali affamati di eroismo, hanno ricevuto dall'ONU il via libera, sotto forma del viatico a spendersi in nuove gloriose imprese, come già lo furono e lo sono quelle in terra d'Afghanistan e d'Iraq.
Nella tarda serata di ieri il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha infatti approvato con 10 voti favorevoli e 5 astensioni (Germania, India, Brasile, Russia e Cina) una risoluzione che autorizza l'imposizione di una no-fly zone sulla Libia "con tutti i mezzi a disposizione", incluso il ricorso all'uso della forza.
In pratica le armate occidentali, con alla testa Francia e Stati Uniti che più degli altri si sono spesi nel fare pressione nei confronti di quegli stati che manifestavano perplessità, sono da stanotte autorizzate ad usare aerei e missili contro l'esercito di Gheddafi (che altro non è se non l'esercito libico) nella misura e nella maniera che ritengano più opportuna al fine di tutelare l'incolumità delle truppe degli insorti, che nella risoluzione vengono definiti "civili" nonostante abbiano tutti i connotati di un esercito in armi, e in sostanza garantirne il successo militare.
La decisione non stupisce più di tanto, dal momento che l'insurrezione in Libia, organizzata dagli oppositori di Gheddafi, con il sostegno angloamericano e dei seguaci della monarchia, stava fallendo miseramente e senza un intervento armato occidentale sarebbe stata destinata a spegnersi entro un paio di giorni.....
A poco era servita l'operazione mediatica volta a presentarla come una grande rivolta popolare, dal momento che di folle oceaniche se ne erano viste pochine e gli insorti, armati di tutto punto a bordo di fuoristrada nuovi fiammanti, sembravano molto più interessati ai pozzi di petrolio, piuttosto che non a quel pane che in verità in Libia sembra non essere mai mancato.
A poco era servito partorire sensazionalismi disancorati da qualsiasi realtà, nel tentativo di dipingere Gheddafi come uno stragista sanguinario che mandava gli aerei a bombardare i cortei dei manifestanti inermi e faceva scavare fosse comuni dove stipare decine di migliaia di civili assassinati. Dal momento che Gheddafi, pur non essendo certo un'anima pia, non ha mai bombardato i cortei dei manifestanti, nè fatto ammazzare decine di migliaia di civili inermi.
A poco era servita la demonizzazione di stampa posta sulla testa "dell'amico del giorno prima", diventato dittatore impresentabile e criminale da isolare politicamente e finanziariamente, attraverso l'appropriazione indebita di tutti i suoi denari, investiti nel gotha della finanza internazionale. Dal momento che nonostante tutta questa operazione politica e finanziaria, Gheddafi stava dimostrando inequivocabilmente di godere ancora di un discreto ascendente su larga parte del popolo libico e di avere tutti i mezzi necessari per far fronte ad una rivolta che andava spegnendosi lentamente come una candela consunta.
Alla luce dei fatti le potenze occidentali, fallita l'improvvida operazione messa in atto, si sono trovate di fronte all'alternativa di consentire a Gheddafi, ormai da loro sconfessato e buttato nel cestino della spazzatura, di rimanere al potere a tempo indefinito, incassando in tal modo uno smacco per molti versi inaccettabile o sostituirsi di fatto alle truppe degli insorti, affermando che se Gheddafi non lo caccia il popolo, perchè "in fondo gli vuole ancora bene", vorrà dire che lo cacceremo noi, per far piacere al popolo che molte volte non sa cosa è meglio per lui. Oltretutto a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, in questo modo sarà anche più semplice e "lecito" appropiarsi di quei pozzi di petrolio che certo a lui non serviranno più, dal momento che finirà impiccato da qualche tribunale fantoccio o suicidato in un carcere sconosciuto.
Resta solo da scoprire cosa accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Se l'operazione si svolgerà tutto sommato in maniera "indolore" o se i cannoni d'Occidente si produrranno in una guerra come quella afgana e irachena, che falcerà quelle migliaia di vite umane fino ad oggi uccise solo con la fantasia.
Senza dubbio la possibilità di condurre nel "baratro della democrazia" un altro paese, come già accaduto a Kabul e Bagdad è quanto mai concreta. Sprofondare una nazione nella guerra civile, difficilmente può essere considerata una buona idea. Convincersi che lo si sta facendo per il bene del popolo, poi lo è ancora meno, come i popoli afgani ed iracheni stanno tristemente a testimoniare.
Restano solo i pozzi di petrolio, alla cui protezione, più che non a quello di un fantomatico popolo, l'Occidente sembra interessato seriamente.
6 commenti:
Ciao Marco.
Purtroppo, quello che non si voleva, sembra realizzarsi. Già che sia stata istituita una "zona di non volo", è cosa grave. Poi, il "bello", è che Inghilterra, con soprattutto la Francia ( anche se ora sembra più cauta, ma non ho capito come mai ), stanno fremendo all'idea di bombardare la Libia.
Ma sai, Marco, chi governa quelle nazioni, U.S.A. compresi ( ovviamente ), sono persone spinte da nobili ideali. Quindi, NON possono rimanere fermi nel vedere un dittatore bombardare la sua nazione. Devono intervenire per "difendere i civili", come hanno dichiarato.
Che anime pie! Non ce ne eravamo mai resi conto.
Pazienza, però, che questi interventi umanitari avvengano sempre in aree traboccanti di petrolio e gas!
( Ma non pensiamo così, rischiamo di essere in mala fede. )
La cosa che più mi fa arrabbiare, è il servilismo della nostra Nazione. Sempre pronta a ubbidire ai padroni angloamericani.
Tanto, questi ultimi, stando ben lontani dalla Libia, se ne infischiano di eventuali ritorsioni di Gheddafi.
Tanto questi, non dovranno affrontare, così come già succede, ondate su ondate di immigrati. Questi ultimi già scappano per nulla, con i bombardamenti è come se avessere l'ok dal mondo intero. Tanto, starà a noi italiani a doverli gestire e a dover spender soldi per l'assistenza dopo la traversata ( assistenza sacrosanta ) e nel riportarli nelle loro nazioni. Tanto, crisi in più, crisi in meno...
Marco, hai colto nel segno.
In questa situazione la volontà di potenza economica, che fa leva sul sentire "messianico" della popolazione occidentale, ha la meglio sul buon senso secondo cui non si porta la guerra in casa d'altri per questioni interne.
Sinceramente ho anche voluto credere alla buona fede di parte dell'insurrezione libica, ma l'idea di un intervento occidentale in suo favore mi fa orrore, come puoi vedere nel mio ultimo video.
A presto!
S.
Ciao Luca,
come hai detto tu quello che non si voleva sembra realizzarsi.
La guerra è alle porte. Una guerra senza senso e l'Italia sarà sicuramente in prima fila fra le nazioni che ne subiranno le maggiori conseguenze.
Ciao Simone,
purtroppo il buon senso è il grande assente di questi nostri giorni.
Vado a vedere il tuo ultimo video che come sempre sarà molto interessante.
A presto
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Secondo voi c'è un modo migliore per festeggiare il 150mo anniversario dell'Unità d'Italia, se non quello di dichiarare una bella guerra di aggressione ad uno Stato sovrano?
Secondo voi c'è un modo migliore per violare l'art.11 di quella Carta contro la cui verginità minacciata si organizzano movimenti di piazza?
Secondo voi c'è una classe politica più stupida di quella che si alterna da sempre al comando del Belpaese?
-- Michele
Michele, fai domande giuste e intelligenti.
L'Italia, oltre a serva, è anche cogliona. Infatti, l'articolo della costituzione che hai citato, dovrebbe far dimettere il nostro caro Presidente della Repubblica che sta sempre a richiamare i valori della Carta.
Ormai, oltre all'essere servi, si sta sempre più diventando devestati di cervello.
Nel mio piccolo, nel mio blog, ho postato l'articolo L'Italia che verrà
Alla fine la Lega Araba ha espresso pubblicamente le perplessità di molti: qui la no fly zone non c'entra nulla, stanno semplicemente prendendo di mira il territorio libico a colpi di cacciabombardieri e missili cruise.
Situazione simile a quella della crisi del Kosovo, con la differenza che gli USA avevano già un loro interlocutore politico (il famigerato UCK) mentre qui esattamente non si sa. Una cosa è certa: una volta che Gheddafi sarà (presumibilmente) allontanato dal potere, nella Libia martoriata dal conflitto ognuno dei 'volenterosi' vorrà la sua parte.
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