venerdì 22 aprile 2011

Lemmario di guerra “D": Droni, robot e predatori di vite

Marco Cedolin
La risposta del premio Nobel per la pace Barack Obama alla richiesta di aiuto dei ribelli libici in difficoltà, non brilla certo per originalità, pur tuttavia contiene incontrovertibili elementi di concretezza.
Per adesso niente soldati, che gli Stati Uniti centellinano con il contagocce, essendo impegnati ad occupare in armi i quattro angoli dell’impero e neppure “carne da macello” gentilmente offerta dagli alleati, anche loro piuttosto a corto di fiato e di uomini.
Ma piuttosto scintillanti robot, che ammazzano e storpiano con l’efficienza che solo le macchine possiedono e fanno anche più paura dei militari, perché se un soldato stermina una famiglia inerme o trucida donne e bambini esiste sempre la remota possibilità che venga chiamato a rispondere delle proprie azioni. Se al contrario l’autore del massacro è un robot decade ogni responsabilità. Vorremo mica smontargli la cpu o prendercela con i suoi circuiti stampati.....

Ecco dunque arrivare in Libia gli scintillanti droni Predator, fiore all’occhiello dell’esercito americano (e pure di quello italiano se ricordiamo bene) ormai collaudati da anni di stragi in Afghanistan e in Pakistan, dove i civili, le donne ed i bambini che ne hanno sperimentato l’operato non sono più purtroppo fra noi per testimoniare di quali mirabilie sia capace la loro intelligenza artificiale.

Non solo” l’umanità” ma anche la scienza cibernetica arrivano dunque in aiuto degli oppressi alla ricerca di democrazia, petrolio e potere, o più semplicemente  petrolio e potere, essendo la democrazia qualcosa in fondo di troppo complicato e sconosciuto tanto ai robot, quanto agli americani che ne muovono il joystick.

Insieme ai predator armati di tutto punto, speriamo Obama si sia ricordato di spedire agli insorti anche il manuale di sicurezza, dove si consiglia la massima attenzione nei confronti del fuoco amico. Già l’aviazione guidata dai “volenterosi” qualche errore lo fa, ma i robot, giova ricordarlo, a differenza delle armate dei buoni, non hanno un’anima.

4 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
marco cedolin ha detto...

Commento eliminato dalla redazione.
Imbecilli, perditempo e troll assortiti astenersi!
Grazie.

Luka78 ha detto...

Ciao Marco.

A proposito di troll e imbecilli in carne ed ossa, leggi questa notizia in merito alla creazione artificiale di troll da parte del Comando Centrale Americano:

RIVELAZIONE: L’OPERAZIONE AMERICANA DI SPIONAGGIO CHE MANIPOLA I SOCIAL MEDIA

Insomma, fra imbecilli veri e propri ( sia in buona che in cattiva fede ) e personalità "sintetiche", sul web, così come sappiamo benissimo già da tempo, non si vive certamente bene.

Credo che secondo il sistema, per stare alla moda, bisogna solo rincoglionirsi con Facebook, Twetter e compagnìa bella. E NON pensare.

marco cedolin ha detto...

Andiamo bene, Luca....
Bah godiamoci i troll a libro paga e quelli che lavorano in proprio e passiamo oltre :-)