Più
passano i mesi vissuti all'insegna del governo golpista del duo
Monti/ Napolitano, più quella che inizialmente era solamente una
sensazione a pelle si trasforma in una certezza granitica. Per affossare definitivamente l'Italia, eliminando lo stato sociale,
svendendone il residuo patrimonio e creando un regime di polizia
fiscale, dove ogni problema si "risolve" attraverso
l'introduzione di una nuova tassa, non era certo necessario scomodare
i banchieri di Goldman Sachs e tanti "cervelli fini" che
hanno studiato alla Bocconi. Sarebbe stato sufficiente un gruppo di
detenuti prelevato dalle patrie galere, che almeno avrebbero
praticato il ladrocinio con quel briciolo di umanità sconosciuta ai
banco robot della banda Monti.
La
gestione da parte del governo dei rovinosi terremoti che stanno
mettendo in ginocchio l'Emilia Romagna ed hanno già provocato una
trentina di vittime e almeno 14mila sfollati, è stata fin da subito
grottesca, vissuta all'insegna di un mix fra il più totale
disinteresse e la ferma volontà di far si che la catastrofe non
incidesse minimamente sulle casse dello stato.
Solamente
poche ore prima che le scosse iniziassero a martoriare i territori
oggetto della devastazione, il governo golpista, dimostrando
sorprendenti doti di lungimiranza, già si era preoccupato di mettere
le proprie casse in sicurezza, varando una legge che sgravava lo
stato dall'obbligo della ricostruzione nel caso di calamità
naturali, naturalmente senza che i media mainstream sentissero la
necessità di rendere pubblica la cosa, documentata solamente
all'interno di qualche trafiletto sms dell'Ansa.....