mercoledì 24 ottobre 2012

Guerra fra poveri all'Ikea

Marco Cedolin
Quanto accaduto stamani presso il polo logistico dell'IKEA a Piacenza rallegrerà senza dubbio i cuori dei banchieri di capitale e di governo che stanno centrifugando i resti dell'Italia alla ricerca dell'ultima stilla di sangue.
A contendersi sul campo lancia in resta qualche briciola di elemosina, i facchini dell'Ikea, che il progresso coniugato nel verbo delle esternalizzazioni vuole dipendenti delle cooperative locali e non certo della multinazionale svedese come usava ai tempi del giurassico.
Equamente divisi fra una brigata di facchini "schizzinosi", intenzionata a bloccare l'ingresso del polo....


rivendicando il diritto al rispetto del contratto e degli accordi locali presi con le cooperative, affiancata dai Cobas e da alcuni esponenti di Rifondazione Comunista ed una brigata di facchini decisa al contrario ad entrare comunque nello stabilimento, seguendo il consiglio di lacrima Fornero, in virtù del quale é sempre meglio stare dentro al lavoro, anche quando anzichè un salario percepisci solamente pugni sui denti.

Fra le due fazioni di colleghi contrapposte sono volate in men che non si dica botte da orbi che hanno mandato cinque facchini all'ospedale. Tre "forneriani" buttati a terra e presi a calci dai colleghi che presidiavano il cancello e due "schizzinosi", investiti dalle auto dei colleghi intenzionati a forzare il blocco.
Tutti i feriti hanno già annunciato che presenteranno denuncia per le violenze subite, assicurando un poco di lavoro extra alla categoria degli avvocati che a ben guardare se la passa certo meglio di loro.

Così ci vogliono e proprio così stanno riuscendo ad averci, verrebbe da dire, osservando quanto accaduto con la giusta dose di disincanto.

4 commenti:

Lucio ha detto...

Ma perchè ce l'avete tanto coi banchieri?
E' colpa loro se siamo in mutande? O e colpa dei governi criminali che hanno speso a più non posso indebitando la popolazione?

marco cedolin ha detto...

Probabilmente perché quando il cibo è cattivo è più sensato prendersela con il cuoco che l'ha cucinato, piuttosto che non con il cameriere che l'ha portato in tavola.
Prova a domandarti perché siamo in mutande e per chi hanno lavorato e lavorano i governi criminali che hai citato e ti sarai risposto da solo.

Diana ha detto...

La "guerra fra poveri" è quanto di peggio può accadere al popolo e ai lavoratori. Non c'è più la coscienza di classe, ognuno pensa a coltivare il suo piccolo orticello di egoismo!

eleonora ha detto...

C'è invece un punto preciso che riguarda il meccanismo di creazione della moneta La crisi viene dal fatto che l'80% della moneta dagli anni '70 in poi è stata creata come DEBITO e debito di stati, di istituzioni finanziarie e di famiglie, non di imprese produttive. E' il prodotto di un meccanismo istituzionale, non del fatto che qualcuno ha esagerato o rubato.
Per mandare avanti l'economia puoi creare:
1) moneta
oppure
2) debito/credito

ed entrambi poi sono in pratica la stessa cosa cioè mezzi di pagamento, ma la differenza è che la prima non paga interessi. Come diceva Schumpeter "...le banche creano moneta dal niente..." e come spiegava Minsky (e altri) possono creare due tipi di debito/credito

1) debito/credito per imprese produttive oppure

2i) debito di famiglie
2ii) debito/credito dello stato
2iii) debito/credito di banche, fondi, private equity, fondi hedge...
E' il meccanismo di creazione di moneta e debito che è sbagliato. Devi limitare al minimo il potere delle banche di creare questo tipo di credito/debito rivolto sostanzialmente a far lievitare gli immobili e ridare allo stato il potere di finanziarsi da solo i deficit con moneta e non con debito. IL CREDITO VA CREATO SOLO PER ATTIVITA' PRODUTTIVE, NON PER INDEBITARE FAMIGLIE E STATO E FAR SPECULARE BANCHE E FONDI HEDGE
Se ne sono accorti anche in Inghilterra che questa follia dell’austerità distrugge le economie.
Questa era la soluzione lanciata dal grande economista australiano Steve Keen http://www.youtube.com/watch?v=mZVjZdjf-EM

ma non solo Lord Adair Turner, capo della Financial Services Authority cioè la Consob inglese e candidato ad essere il prossimo governatore, ha accennato ad andare in questa direzione http://www.fsa.gov.uk/library/communication/speeches/2012/1011-at.shtml
che dice che l'Allegerimento Quantitativo ha avuto un effetto marginale e che occorre ora andare oltre stampando moneta e facendola arrivare all'economia direttamente(della serie Mario Monti è un demente....)

Anatole Kaletsky, uno che in Inghilterra non è l'ultimo arrivato (editorialista di Reuters e Sunday Times, partner a Gavekal...), è quello che ha spinto di più per questa proposta da loro e oggi scrive su Reuters : "Is a revolution in economic thinking under way"? citando queste e altre prese di posizione e il numero crescente di articoli sulla stampa finanziaria seria inglese che di colpo discute questa soluzione

In Italia invece ?

Da cobraf http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=2966&reply_id=123494634