Fino agli anni 80 il circo equestre
della politica ha sempre tentato di manifestarsi in qualità di
espressione di una qualche ideologia "storica". C'erano i
democristiani, i comunisti, i socialisti, i missini, i liberali, i
repubblicani e perfino i democratici proletari.
Con l'avvento degli anni 90 le
ideologie sono state mandate in pensione, troppo sanguigne, troppo
schierate e soprattutto troppo retrò. Così é stata data la stura
all'epoca del "ma anche", con un fiorire di asinelli,
ulivi, slogan da stadio, con falci e martello e fiamme tricolori che ad
ogni campagma elettorale rimpicciolivano a vista d'occhio, comunisti
che diventavano democratici, democristiani che diventavano
margherite, in una situazione posta a metà fra la fattoria di Orwell
e l'atmosfera di un orto botanico....
Gli anni 2000 furono invece quelli
delle grandi coalizioni di governo, con il tentativo di scimmiottare
il modello americano e tutti confluirono nel calderone dei
democratici o in quello della libertà per tentare di "salvarsi
la pelle", mantenendo in qualche misura i simboli precedenti o
creandone di nuovi, con le falci e martello e le fiamme tricolori
ancora più piccine, dedicate agli "intenditori" purchè
buoni di vista e le rose nel pugno a fare la spola fra l'uno e
l'altro schieramento, in attesa del prossimo rilancio.
Dimenticate le ideologie, anche la
poesia bucolica era ormai diventata demodè, sorpassata
dall'imperativo o con me o contro di me.
Il 2012 sembra voler presentare una
nuova mutazione genetica e così accanto all'uso degli ossimori
(Sinistra ecologia e libertà) al linguaggio a 5 stelle da Grand
Hotel, ai Valori assurti ad ideologia, benchè degli stessi non si
comprenda la natura ed ai partiti democratici tanto americani da
rendere grottesco un leader così poco abbronzato e che grida
"fassisti" con cadenza emiliana, ecco sorgere l'ipotesi di
un polo dei moderati, dove tutto ed il contrario di tutto possano
fondersi sotto un comune denominatore, lontano da qualsiasi
ideologia, ma anche da qualsiasi idea e pure dalla politica.
La moderazione appunto, un termine
assai significante, proprio perchè privo in questo contesto di
qualsiasi significato. Mandati in pensione, o meglio rottamati,
termini troppo sanguigni come democrazia e libertà, dimenticato ogni
richiamo nazionalistico, abbandonata la velleità di fingere di
lottare per qualcosa ed il proposito di schierarsi da qualche parte,
ecco che la parola "moderati" può rappresentare il giusto
collante per rimettere insieme i cocci.
A ben guardare il qualunquismo e la
mediocrità sono i tratti salienti della società contemporanea e
cosa meglio della moderazione può farsi interprete del pensiero di
milioni di italiani che subiscono passivamente qualsiasi angheria
venga calata dall'alto sulle proprie teste?
E dunque Moderati sia, meglio a ancora
se Moderati per Mario Monti presidente, che a ben guardare é il più
moderato di tutti, non alza mai la voce e ci accompagnerà come un
padre lungo il tunnel, prendendoci per mano ed indicandoci la luce,
con moderazione e insieme alla preghiera di non metterci ad urlare
nel momento del trapasso.
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