Stanno
tenendo banco in queste ore le dichiarazioni del ministro del
bilancio francese Jerome Cahuzac, comparse sul quotidiano Le Figaro, secondo le quali a causa della crisi il governo francese
starebbe prendendo in considerazione la possibilità di rinunciare ad
una parte dei 260 miliardi di euro di investimenti previsti per la
costruzione delle nuove tratte ad alta velocità.
Nel novero dei progetti che
potrebbero venire tagliati, compare anche la controversa Torino - Lione che, stando alle parole di Le Figaro, si distingue per
l'elevato costo previsto di 12 miliardi di euro, a fronte di un
traffico merci crollato negli ultimi 20 anni da 11milioni a 4milioni
di tonnellate l'anno.....
Naturalmente la notizia va
presa con la dovuta cautela, dal momento che gli interessi della
mafia internazionale del tondino e del cemento sono altissimi e le
pressioni volte a tenere in vita il progetto saranno elevatissime ad
ogni livello. Mario Virano su tutti, presidente dell'Osservatorio
sulla Torino - Lione, si è già attivato per rasserenare gli animi
della banda del TAV, assicurando che nel peggiore dei casi anche in
Francia penseranno ad un TAV low cost sul modello italiano.
Tralasciando le opinioni e
le esternazioni di vario genere, quello che è certo è che in
Francia verrà presto nominata una commissione di esperti, con il
compito di classificare i progetti in ordine di priorità e
presentare entro la fine dell'anno una relazione all'interno della
quale vengano individuate le tratte meno "convenienti",
affinché il governo possa procedere con i tagli.
Magari non succederà, ma se
succedesse, gli estremisti del TAV potrebbero ritrovarsi presto
rinchiusi come dinosauri dentro al cantiere di Chiomonte, ad
inseguire un buco che davvero non vuole più nessuno.
Dopo le rinunce ad investire
sul TAV che sono recentemente arrivate dal Portogallo, dalla Spagna e dalla Germania, questo primo ripensamento francese dovrebbe comunque
essere estremamente indicativo del fatto che il mito dell'alta
velocità stia velocemente tramontando, prima ancora del sorgere del
sole, con buona pace di Moretti, di Virano e di tutti coloro che si
battono da decenni per installare in Val di Susa la Salerno - Reggio
Calabria del futuro.
Nessun commento:
Posta un commento