Marco Cedolin
La città di Torino qualche piccolo problema ce l’ha, nonostante un sindaco che ama dichiararsi fra i più amati d’Italia, nonostante la FIAT che allunga i propri tentacoli su qualsiasi attività cittadina, nonostante a più riprese venga dichiarata “capitale” di questo o di quello.
Le piccole e medie imprese chiudono i battenti giornalmente lasciando dietro di sé una lunga scia di disoccupati che alimenta le code dinanzi alle mense della Caritas. L’aria è così intrisa di miasmi venefici da essersi recentemente meritata la palma di città più inquinata d’Italia. I cantieri di grandi e piccole opere si affastellano disordinatamente dando l’impressione di vivere in una città appena bombardata. Il degrado delle periferie urbane si rispecchia nei quartieri dormitorio e nelle esistenze atomizzate di coloro che vivono quotidianamente la morte morale costituita da pensioni da fame e lavoro precario che li hanno portati ben sotto la soglia di povertà.
Esiste però un problema che più di ogni altro angustia l’amministrazione comunale ed è costituito dalle 3000 cornici per i manifesti pubblicitari che costellano le vie cittadine. Tali cornici risultano vecchie ed arrugginite, ma soprattutto esteticamente anacronistiche e poco in sintonia con l’immagine di “metropoli americana” che l’assessore Gianguido Passoni gradirebbe immaginare mentre fischietta Yes we can.
Ci vogliono delle nuove cornici ed un nuovo modo di praticare la pubblicità stradale che risulti consono al ruolo di capitale di non si capisce cosa cui Torino non può smettere di aspirare. Così dinanzi ad un problema esiziale per il futuro della città è già stato predisposto un piano d’azione che garantisca il risultato voluto: più PIL e più America per tutti.
Le nuove cornici saranno luminose, spariranno i manifesti cartacei e gli attacchini con secchio e pennello andranno a rinfoltire la grande schiera dei disoccupati. Il denaro risparmiato in salari sarà investito nell’energia elettrica necessaria per alimentare per 24 ore al giorno le nuove cornici luminose che potranno essere viste anche di notte ed Iride (la nuova multiutility generata dalla fusione fra AEM Torino e AMGA Genova) vedrà rimpolparsi i propri bilanci che già godono degli incrementi del prezzo del petrolio.
Per non lasciare le cose a metà le nuove cornici luminose (mille delle quali saranno montate entro la fine dell’anno) troveranno anche una diversa collocazione sul territorio. Quelle vecchie ed anacronistiche erano collocate in asse con il flusso stradale, per evitare il rischio d’incidenti connaturato nella distrazione cui andavano soggetti gli automobilisti.
Quelle nuove firmate Passoni verranno sistemate in maniera perpendicolare in modo da avere la massima visibilità, tanto fra cellulari ed epiteti indirizzati ai lavori in corso l’automobilista distratto lo è già comunque di suo e se mai dovesse accadere un incidente (mortale o meno) anche quello contribuirà ad alzare il PIL per la gioia di tutti quelli che sono ancora vivi e non si trovano in ospedale.
3 commenti:
Se, come affermavi a Treviso, il sindaco di Torino è contento di alzarsi la mattina e sapere che la tangenziale è congestionata di auto "perchè è segnale di ripresa e produttività", mi immagino di fronte a questo scenario da te presentato...
Gran festa in sala comunale, con danze e balli fino a mane.
Ciao
Salvatore
In effetti, caro Salvatore, la giunta Chiamparino sembra ogni giorno pervasa da nuovi entusiasmi.
Dopo la sbornia olimpica ed il disastro economico che ne è conseguito, già si pensa ai cartelloni, al nuovo grattacielo e naturalmente al TAV che potrebbe dare a Torino la palma di capitale del PIL.
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