La missione “umanitaria” dei volenterosi, abbandonato qualsiasi residuo pudore, sta trasformandosi ogni giorno di più in un caccia all’uomo senza quartiere, cui fanno da corollario bombardamenti a tappeto sulla città di Tripoli, nel tentativo di eliminare fisicamente Gheddafi e annientare la capacità di produrre informazione, da parte del governo libico.
Non è un caso che gli ultimi bombardamenti della NATO abbiano colpito la sede della televisione di stato e dell’agenzia ufficiale di stampa Jana, oltre alla sede dell’alta commissione per l’infanzia e al fantomatico bunker del Raiss.
Il bilancio parla di quattro bambini feriti, due dei quali in modo grave, mentre i vertici militari alleati sembrano ventilare l’ipotesi che perfino Gheddafi possa essere rimasto ucciso nel corso dei bombardamenti, affermando per bocca del brigadiere generale Claudio Gabellini che la NATO non avrebbe alcuna prova che Gheddafi sia ancora vivo.....
Psicologicamente l’operazione potrebbe essere propedeutica a veicolare nell’immaginario collettivo, sulla scia dell’assassinio di Bin Ladin (o del suo spirito), il convincimento che l’omicidio a sangue freddo di chiunque intenda opporsi al disegno imperialista occidentale, rappresenti una pratica legittima e moralmente giustificabile.
Militarmente l’attacco mirato agli organi d’informazione è indicativo della volontà di privare il governo libico di qualsiasi risorsa mediatica, impedendo di fatto la denuncia dei devastanti effetti della campagna di bombardamenti.
I bambini colpiti, come sempre, sono solamente danni collaterali o più semplicemente fantasie partorite dalla propaganda del “regime”
1 commento:
Pero' i militari stanno raggiungendo i loro obbiettivi , e 7 miliardi di esseri umani non interrompono le proprie abitudini per impedirglielo . Quindi vale la legge del omicidio . Troppo uomini non hanno coscenza del valore della vita umana .
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