Il vino lo berranno tutti insieme una volta finita la tornata elettorale.
Si è finalmente conclusa, dopo circa una settimana la penosa pantomima che vedeva Unberto Bossi minacciare la caduta del governo, se gli aerei italiani non avessero smesso di bombardare la Libia e Berlusconi scusarsi, per non avere interpellato il Senatur, prima di obbedire agli ordini di Obama. Lasciando quasi intendere che il governo italiano avesse voce in capitolo in materia e potesse permettersi di mettere in discussione le decisioni prese a Washington.
Lega e PDL hanno sottoscritto ed approvato una mozione di comodo nella quale si afferma che i bombardamenti avranno termine, quando e se la cosa risulterà di gradimento agli alleati e alla Nato. Si pontifica a vanvera sulla necessità di perseguire una qualche mediazione.....
Si ribadisce che "le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico debbono attuarsi nel rispetto dell'art 11 (come asserire che occore procedere con l'assassinio, senza però produrre un cadavere) ed esclusivamente come strumento di difesa ad atti ostili, reali e concreti ed attuali contro i nostri velivoli ovvero contro la popolazione civile ed in condizioni di assoluta sicurezza per la popolazione civile stessa e per i nostri operatori".
Una sequela di ossimori senza costrutto alcuno, con la "perla" della popolazione civile che dovrebbe essere difesa con i bombardamenti, ma anche dai bombardamenti, insieme a coloro che la bombardano.
Oltre alla mozione PDL – Lega sono state approvate anche le mozioni del PD, (che nulla toglie o aggiunge alla stessa) grazie all'astensione della maggioranza compiacente e quella del Terzo Polo, mentre la mozione di Antonio Di Pietro è stata bocciata, quale monito al fatto che non esistono spazi per alternative al bipolarismo di cui il Terzo Polo non è altro che la terza gamba.
Come risultante della sceneggiata, Bossi si ritrova a parlare con fervore, raccontando che "la Lega ha vinto e ce l'ha sempre duro", anche se ci credono solo lui e il suo geriatra, Berlusconi ribadisce con soddisfazione che il governo e la maggioranza sono solidi, Bersani mormora qualche rimbrotto dalla natura incomprensibile.
Ma soprattutto gli aerei italiani continueranno a bombardare la Libia come e più di prima che s'innescasse la saga delle mozioni, come ordinato dal presidente Obama in persona.
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