Se non
si trattasse di un gravissimo fatto di sangue, nel quale ha perso la
vita una ragazza di 16 anni, la vicenda della bomba esplosa a Brindisi dinanzi alla scuola Morvillo somiglierebbe sempre più ad un
romanzo di fantascienza, con gli elementi affastellati alla rinfusa
gli uni sugli altri a comporre un minestrone che nessun palato
giudicherebbe anche lontanamente commestibile.
L'ultimo
inverosimile tassello della saga è costituito da un'esplosione,
verificatasi alle 4 di notte una settimana fa ma resa nota solo oggi,
all'interno del laboratorio della Polizia scientifica di
Roma, per effetto della quale sarebbero andate bruciate alcune delle
prove concernenti l'attentato di Brindisi ed il presunto attentatore Giovanni Vantaggiato.
Stando
a quanto riportato dai media mainstream, l'incendio che avrebbe
provocato l'esplosione non sarebbe di natura dolosa, ma si
tratterebbe di un "incidente" causato dall'anticiclone
Caronte.....
e
dalla mancanza del vento di ponentino che durante le notti precedenti
quella dell'esplosione aveva mitigato un poco l'afa.
Sia
chiaro che ormai nell'ambito delle indagini concernenti l'attentato
di Brindisi nulla riesce più a destare il nostro stupore,
trattandosi di un elenco senza soluzione di continuità
d'incongruenze e balzane ricostruzioni, assolutamente prive di senso.
Tutto, ad iniziare dalla reale natura dell'ordigno, probabilmente
molto differente dalle 3 bombole di gas oggetto dei racconti, dalle
contraddittorie leggende di timer e telecomandi, dal modus operandi
attraverso il quale Vantaggiato avrebbe portato a termine
l'attentato, fino al vero movente, ad oggi sconosciuto, che avrebbe
indotto il benzinaio a cercare la strage, appare come un coacervo
d'ipotesi altamente improbabili, usate per comporre una "creatura"
senza né capo né coda.
In
tutto questo festival della fantasia onirica non poteva certo mancare
l'esplosione che elimina le prove, determinata dal grande caldo e
dalla mancanza del vento di ponentino. Naturalmente alle 4 di notte,
quando il sole picchia più forte e la canicola si fa davvero
insostenibile.
5 commenti:
Marco, delle prove bruciate non ne sapevo nulla. Ora vado alla ricerca di questa demenzialità così me le salvo sul computer.
Per quanto riguarda le accuse al benzinaio, come la penso già lo scrissi il 7 giugno scorso nel tuo articolo Berremo anche questa?
Ciao, Marco, a presto.
Luca D'Amico
Stava anche sul Corriere, Luca, ma adesso non la trovo più ;-)
Eccolo qui sotto, Marco. Screenshot già fatto, quindi tranquillo se per una cosa o un'altra non riuscissi a conservarti la notizia:
A fuoco il laboratorio della polizia scientifica
Distrutti reperti dell'attentato di Brindisi
A presto.
Luca D'Amico
Dopo il “paradosso di Gettier” del PM Dinapoli che subito dopo l’attentato dice che è stato uno che ce l’ha col mondo e poi viene arrestato uno che dice che ha messo la bomba perché ce l’aveva col mondo; dopo “la fiaccola sotto il moggio” di un asserito attentato “dimostrativo” non percepibile come tale dal destinatario; è arrivata l’autocombustione notturna, in un centro di polizia, a distruggere reperti; o forse solo a proseguire la catena di messaggi anomali. A questo punto non dovrebbe stupire che quest’altra esplosione venga attribuita all’anticiclone Caronte, che come mostra il grafico di Cedolin proviene da Sud; sciarada per sciarada, una “Corrente del Sud”, Southstream in inglese.
http://menici60d15.wordpress.com/2012/05/19/terrorismo-multipronged/
Sull'argomento mi permetto suggerirvi una lettura estremamente esaustiva sul blog "sulatestadigiannilannes".
Sinceramente non ho parole e spero che i diretti interessati riescano ad avere l'opportunità di leggere anche loro.
Complimenti anche a Voi
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