martedì 17 luglio 2012

Schiavi del progresso a Londra 2012

Marco Cedolin

Leggendo questo interessante articoletto, pubblicato ieri (e subito scomparso) sul Corriere della Sera, a riprendere un'inchiesta del Daily Mail, si fatica molto a comprendere se la Londra in oggetto sia quella dell'opulenza e della modernità contemporanea, o piuttosto quella del primo ottocento, quando iniziava la colonizzazione della rivoluzione industriale.
Lavoratori deputati a garantire la pulizia in occasione delle Olimpiadi 2012, costretti a vivere in una sorta di lager fatiscente e maleodorante, con tanto di cancello chiuso a chiave e tassativo divieto di ricevere parenti o amici e parlare con la stampa, naturalmente per ragioni di sicurezza, dal momento che Londra 2012, prima che una festa di sport ha assunto i connotati di una fiera degli armamenti dove esporre al meglio tutto il campionario delle industrie di morte....


Capanne di lamiera arrugginita dove piove dentro, illuminate da minuscole finestre e affogate in un terreno costituito da fango e acqua stagnante. In ogni stanza ammassate dieci persone, ogni bagno lurido condiviso fra 28 lavoratori ed ogni doccia fra 75. E per godere appieno dei confort e del lusso di questo Grand Hotel una rata giornaliera di affitto di 18 sterline.

Gli schiavi del progresso arrivano a Londra da un pò tutta Europa, dalla Spagna, dall'Ungheria, probabilmente anche dall'Italia, spinti da una crisi economica costruita a tavolino e costretti ad inseguire un lavoro che non c'è. Così come ad inizio ottocento arrivavano a Manchester ed a Leeds, dove le case erano nere per il fumo, il fiume somigliava al contenuto di un bidone di vernice e la vita media era di 18 anni, cacciati a forza dai propri cottage, dalla fame e da una crisi costruita a tavolino.

Craig Lovett, responsabile della compagnia Spotless International Services che fornisce i servizi di pulizia olimpici, ha dichiarato che nonostante i bagni e le docce non siano adeguati, il campo rientra negli standard sanitari, innescando non poche perplessità sulla natura di codesti standard. E ha aggiunto che nessuno è costretto con la forza a rimanere nel campo, possono sempre andarsene, ma molti sono felici di aver trovato un lavoro data l’alta disoccupazione che affligge il nostro Paese e il resto del mondo.

Già, l'alta disoccupazione, creata con lo scopo precipuo di rendere "affascinante" anche un campo di concentramento marcescente, dove si pagano 18 sterline al giorno di affitto, pur di potere raccogliere l'immondizia delle Olimpiadi, per qualche sterlina di più.

4 commenti:

Luka78 ha detto...

Ciao Marco. Pubblico ora un mio commento su questo tuo articolo uscito 2 giorni fa, in quanto non sapevo se scrivere o meno le mie sensazioni.

Queste riguardano sempre le Olimpiadi, ma non in merito a ciò che egregiamente hai riportato, ma riguardo a probabili attentati che potrebbero verificarsi durante le 3 settimane di giochi.

Anche se è un argomento di cui si discute da qualche mese in ambito internettiano, ho delle sensazioni non molto positive. Certo, sono basate su niente e quindi di che cosa mi preoccupo?
Ma visto che le Olimpiadi sono l'avvenimento sportivo più importante al mondo, visto che ci troviamo ( ormai da tempo, anche se l'ultimo anno ha visto un grande peggioramento della situazione ) in un momento di crisi economica mondiale e visto soprattutto l'attentato di ieri in Bulgaria dove tra i 5 e gli 8 turisti israeliani sono morti - con conseguenti ( e scontate ) accuse verso l'Iran - non vorrei che chi di dovere, da dietro le quinte, non se ne approfitti per scatenare il caos in una certa area del mondo.

Ricordo pure, in concomitanza con questo tuo articolo, che 2 giorni fa, è andata sotto accusa la società che doveva provvedere alla sicurezza dei giochi. In sostanza è stata accusata di lacune e incompetenza. Che non sia l'occasione ( anche voluta? ) per facilitare attentati?

Spero di sbagliarmi.

A presto.

Luca D'Amico

marco cedolin ha detto...

Caro Luca,credo sia impossibile non condividere i timori che hai esternato nel tuo commento.
Il gigantesco apparato militare che fa da contorno (o è il succo)a queste Olimpiadi può avere a mio avviso solamente due spiegazioni.
O si tratta di una passerella finalizzata al marketing dell'industria degli armamenti. Oppure qualcosa di grosso rischia di bollire in pentola.
a breve sapremo....

Luka78 ha detto...

Ecco una notizia fresca fresca di questa domenica del 22 luglio 2012:

Olimpiadi, allarme sicurezza. A Londra Fbi e Mossad.

Può non dire nulla, e spero che non dirà nulla, ma...boh, a me non fa stare tranquillo.

Non c'entra nulla ( e NON c'entrerà niente ), ma quando nel luglio del 2005 ci fu l'attentato a Londra nell'autobus e nelle metropolitane ( proprio il giorno dopo che Londra vinse la candidatura ai giochi olimpici che si svolgeranno quest'anno ), il Mossad avvisò in tempo il suo Primo Ministro. Notizia che poi fu smentita, ma in tanti ne vennero a conoscenza.
Ripeto: non c'entra nulla che il Mossad - e la CIA - starà a Londra, così come l'episodio che ho riportato, ma .....

Luca D'Amico

Luka78 ha detto...

Per fortuna non è successo nulla. Ma le mie sensazioni - basate sul nulla, così come come avevo specificato - mi portavano ad avere questi pensieri.

Il tutto, comunque, era dovuto al fattore sicurezza, a causa della quale ogni giorno se ne sentivano di tutti i colori.

Quello che è certo è che è stato un grande spot "massonico": tra gli occhi che "tutto vedono" delle maschotte, le varie piramidi tutto intorno alla copertura nelle quali inserire i riflettori ( guarda caso, l'"occhio che tutto vede" si trova sul vertice della piramide ), la scritta "2012" tale e quale a quella di "Zion" e, durante la scenografia finale, tramite un gioco di prospettiva, la presenza delle famose "squadra e compasso", ce n'era di tutto e di più.

Forse anche per questi elementi ( già conosciuti prima dell'inizio dei giochi ) uno può essere stato tratto in inganno.
Ma non si è Nostradamus e nè i geni della lampada. Si è semplici comuni mortali che pensano e che si fanno le proprie idee.

Luca D'Amico