Lo chiamano “gruppo di contatto” ed altro non è che il braccio politico dell’Alba dell’Odissea, riunitosi stamani in quel di Roma, sotto la guida di Hillary Clinton, per fare il punto della situazione, decidere le prossime mosse e delineare i contorni della nuova Libia, così come l’occidente gradisca che siano.
A fare da portavoce e cameriere, come naturale che fosse presentandosi nella parodia come il padrone di casa, è stato il ministro Frattini che ha illustrato la situazione attuale, le decisioni prese e le prospettive future, facendo ricorso al suo ricco bagaglio di fantasia visionaria e all’innata capacità, propria dell’animale politico, di mentire spudoratamente, pur continuando ad ostentare una calma serafica, anche quando disquisisce di morti ammazzati e paesi devastati.
Frattini ha parlato di un piano Marshall che dovrebbe servire a ricostruire in Libia quello che già c’era, ma è stato distrutto, affinché diventasse necessario ricostruirlo.....
Ha annunciato la creazione di un fondo speciale, finanziato attraverso una parte del denaro indebitamente sottratto a Gheddafi e al popolo libico, indirizzato alla ricostruzione e modernizzazione del paese, dimenticando di spiegare per quale ragione ed in quale misura la Libia avesse problemi di “modernità”.
Ha parlato dell’avvio di un processo democratico, curiosamente veicolato da un manipolo di ribelli che comunque continuano a rimanere minoranza nel paese.
Si è detto compiaciuto del fatto che (nelle sue previsioni) il popolo libico finalmente potrà prendere parte a libere elezioni, dopo decenni in cui non ha potuto farlo, pur godendo il privilegio di partecipare ad un sistema antidemocratico che garantiva tenore di vita e livelli di sperequazione sociale impensabili in occidente.
Ha ribadito che non esiste alcuno stallo nelle operazioni militari e che il tempo gioca comunque a nostro (loro?) favore, per qualche ragione non meglio precisata.
Ha fatto molta confusione, tentando di spiegare che in Libia non sarebbe in corso una guerra civile, bensì una resistenza del popolo libico (quale?) contro l’esercito personale di Gheddafi, offrendo una lettura fantascientifica della realtà.
Si è augurato che anche gli stati riluttanti a farlo, riconoscano come legittimo interlocutore il Consiglio Nazionale di transizione libico, composto da camerieri suoi colleghi, al servizio dei suoi stessi padroni. Contribuendo in questo modo ad isolare sempre più Gheddafi.
Al termine dell’incontro è stato anche presentato un documento, nel quale fra le altre cose si promuove la propaganda di guerra, asserendo che “il tempo per il regime di Gheddafi starebbe scadendo”, promettendo l’aumento della pressione militare e diplomatica sul “regime” e garantendo che le azioni criminali ed inumane compiute da Gheddafi e mai documentate da nessuno, non rimarranno impunite, come invece restano sempre, ci sentiamo di aggiungere, quelle ben documentate compiute dagli eserciti occidentali in ogni parte del mondo.
Eliminato fisicamente un ologramma, è forte la sensazione che già sia iniziata la costruzione del nuovo “satana” deputato a sostituirlo, a Gheddafi si può solo augurare che riesca a spezzare questo circolo vizioso, prima che si ritrovi dentro ad un video messaggio, con tanto di corna e coda cucite addosso
3 commenti:
Secondo me , nella riunione di Roma ce' il nocciolo del problema .
E gravi rischi per il nostro futuro .
I temi contenuti in questo articolo vanno discussi a fondo . Raccomanderei uno sforzo per non fare morire qui questo discorso .
Gentile Marco,
purtroppo il discorso è stato lasciato morire. Ciò non toglie che condivida la sua opinione consistente nel considerare la riunione in oggetto come il nocciolo del problema.
Quel discorso , loro lo stanno proseguendo . Troppe volte ci si riproporra' . Perche' non sia un monologo , non abbiamo l'opzione di farlo morire .
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