Ancora
una volta, come tante in precedenza, i lettori dei quotidiani
politicamente corretti, assisteranno domattina sulle prime pagine alla
cronaca di una notte di scontri in Val di Susa, fra fantomatici "antagonisti" con il volto coperto ed eroici tutori dell'ordine costituito, anch'essi con il volto coperto e nessun
numero identificativo sul casco, ma questi ultimi due particolari sui
giornali non albergheranno. In compenso il giornalista di turno
descriverà in maniera minuziosa con quanta ferocia gli "antagonisti"
di cui sopra abbiano tentato di assaltare il cantiere del TAV, con
cesoie, pietre e bombe carta, provocando la reazione delle forze
dell'ordine, "costrette" a dispensare gas cs in abbondanza,
per mantenere l'integrità del cantiere e delle recinzioni che lo
delimitano.
Una
lotta fra i buoni ed i cattivi, insomma, dove i buoni sono poliziotti
e militari armati di tutto punto, impegnati a difendere gli interessi della mafia
del cemento e del tondino ed i cattivi sono i valligiani
esasperati da 20 anni di lotta contro un mostro, che unitamente alle
finanze italiane devasterà il luogo in cui vivono e le loro
prospettive di salute e di futuro....
Nessun
giornale politicamente corretto racconterà la storia della Kabul nascosta fra le Alpi, dove per tentare di mantenere in vita un
progetto scellerato che in Europa più nessuno vuole, il territorio è
stato militarizzato, importando direttamente dalla "campagna"
di Afghanistan uomini, mezzi ed apparecchiature. Dove i sensori
termici scandagliano la boscaglia ininterrottamente, i lacrimogeni
vengono lanciati ad altezza uomo per fare più male e le pattuglie
fanno gli straordinari tagliando, quando ne hanno l'occasione, i
pneumatici delle auto dei manifestanti. Dove i posti di blocco (come
a Kabul) vengono fatti con l'ausilio dei blindati e chiunque si
opponga all'opera viene sistematicamente intimidito, minacciato e
talvolta perfino sottoposto a procedimenti giudiziari senza che ne
esista motivo, grazie all'intervento della magistratura compiacente.
Dove l'imperativo è fare in fretta, per riuscire comunque a scavare
un buco dentro alla montagna, prima che l'opera venga definitivamente
abbandonata e relegata nel novero delle follie di un modello di
progresso che sta morendo.
Dove
dietro alla cortina fumogena degli scontri, delle pietre e degli
"antagonisti" esiste il problema di un cantiere "abusivo"
che nessuno vuole e da un anno viene tenuto in piedi solamente
attraverso l'occupazione militare e la repressione feroce delle
contestazioni.
Ma gli
italiani "politicamente corretti", che a Kabul nelle Alpi non ci sono mai stati, leggeranno
solamente la cronaca di una notte di scontri e non resterà loro che
mugugnare sommessamente, contro la solita banda di giovinastri che
non ha voglia di lavorare e se la prende con la polizia.
4 commenti:
Io proverei una campagna che chiede chiaramente la smilitarizzazione della valle , come diritto civile .
Secondo me , in questi termini , la protesta potrebbe essere potentissima , disarmante .
Kabul e la Val di Susa sono due situazioni diverse. Le accomuna la violenza, purtroppo dove ognuno poi porta le sue di argomentazioni. Intanto non si vede lontamente la pace.
Forse ripetiamo forse, l'albero della pace, il caco che è sopravvissuto all'attacco atomico di Nagasaki, porterà un po' di quiete e crescendo poco alla volta trasmetterà la pace profonda, quella dell'animo Ci stiamo tentando di trovare un posto adatto in valle. Ci siamo riusciti a Kabul, perchè non li?
Marco Schanzer, ammiro la tua ingenuità... Secondo te non ci si è mai provato? La maggior parte, anzi, quasi tutte le manifestazioni di pensiero "pubblico" contro la militarizzazione vengono trattate con disprezzo dei diritti dei cittadini, con pattuglie in ogni angolo, dove se indossi un fazzoletto NO TAV vieni perquisito, intimidito e vessato, se non manganellato e portato in caserma per accertamenti. Per un foulard. Sai che persone che non hanno fatto nulla sono sottoposte a restrizioni per reati inesistenti? E a Tiziana direi di andare a Kabul, a vedere com'è la sua pace... Forse, leggendo meno i giornali che vi dicono quello che volete sentirvi dire, capireste quello che vi succede realmente intorno. Scusate lo sfogo, ma da buona "non violenta" continuo a leggere commenti di persone che non sanno di cosa parlano.
Stavo parlando del potere dello " slogan " sulle moltitudini disimpegnate , non del rispetto dei Diritti da parte di chi difende il proprio potere !!!!Queste moltitudini..... hanno il potere di ribaltare la realta , ribaltando le proprie percezioni .Presentando abilmente il problema come un problema di militarizzazione del nostro paese , si puo' accendere qualcosa in testa a persone che non sono coinvolgibili con questioni ambientali .
Posta un commento